Diga del Vanoi: c’è ben poco da stare tranquilli

Nei giorni scorsi l’assessore Gottardi ha risposto all’interrogazione del gruppo consiliare del PD in merito alle azioni da intraprendere come giunta per evitare la costruzione della diga del Vanoi su suolo Trentino. 
Trento, 21 agosto 2024

La risposta dell’assessore conferma che da quando è emerso il tema del nuovo progetto di una diga in Vanoi la giunta ha affrontato la questione con leggerezza superficialità e una preoccupazione che pare più di facciata che di sostanza.

Ricordiamo bene lo smarrimento della giunta provinciale quando, in aula consiliare, il partito democratico, insieme alle minoranze hanno chiesto un’informativa urgente a seguito della notizia dell’avvio del dibattito pubblico da parte del soggetto proponente l’opera, ovvero il Consorzio di Bonifica. Solo dopo quella seduta la giunta è stata obbligata a diffidare il soggetto dal proseguire. 

Non si spiega poi la mancata trasmissione della mozione votata dal Consiglio provinciale alla Regione Veneto che dimostra come non si voglia  alzare la voce con i “vicini” perché esponenti della stessa parte politica.

Ricordiamo inoltre, il silenzio assordante da parte del Governo italiano sollecitato più volte dalle parlamentari del PD del Trentino e del Veneto, Sara Ferrari e Rachele Scarpa che chiedevano di porre attenzione circa il mancato coinvolgimentoin ogni passaggio (come prevede la norma) che ha portato all'affidamento del progetto, delle comunità interessate delle province di Trento e Belluno, tanto che i sindaci hanno denunciato di avere appreso la notizia dalla stampa.

A nulla sono serviti gli interventi delle associazioni ambientaliste e del CAI e della SAT che sollevavano anche loro criticità sull’impatto idrogeologico dell’opera. 

Tutto questo permette a Zaia di limitarsi a dire che l’opera andrà avanti solo con le garanzie tecniche, mentre il consiglio regionale veneto ribadisce la priorità dell’intervento. 

Entrambe posizioni inaccettabili per il Trentino visto che l’opera è sul nostro territorio. Un arroganza che  dovrebbe far saltare sulla sedia il presidente della provincia. Eppure niente, "abbiamo fatto la diffida" e tanto basta alla Giunta.

Noi rimaniamo invece fortemente preoccupati perché vediamo un Veneto che vuole andare avanti ed una Giunta trentina ad oggi letteralmente non pervenuta in maniera adeguata sulla questione. Rimarremo al fianco dei territori per fare tutto ciò che è nelle nostre possibilità per vigilare sui prossimi passaggi a livello provinciale come a livello nazionale. 

 

Sara Ferrari Deputata PD 

Alessio Manica Capogruppo provinciale Pd del Trentino