Il Partito democratico del Trentino plaude e sostiene la posizione assunta dai consigli comunali di Canal San Bovo, della valle di Primiero e del comune di Cinte Tesino.
Trento, 2 agosto 2024
Riteniamo che sia una forte presa di posizione da parte delle amministrazioni locali che siglano, con un coro unanime, “l'assoluta e piena contrarietà” delle comunità che rappresentano al progetto della diga sul torrente Vanoi.
Nelle delibere, che ricalcano quella votata dal Consiglio comunale di Canal San Bovo il 23 luglio c.a., traspare a chiare lettere il forte disagio e l’umiliazione subita dalle comunità locali per i passaggi compiuti da Regione Veneto e dal Consorzio di Bonifica del Brenta.
Non è stato riservato alcun coinvolgimento diretto e nessun ascolto preventivo nei confronti dei territori che dovrebbero ospitare la costruzione dello sbarramento.
Tutti atti, questi, che stanno a denotare un’arroganza istituzionale inaudita e la ricerca, da parte dei proponenti del progetto, di uno scontro frontale per un motivo chiaro: far pagare le conseguenze di una mala gestione del territorio e delle sue risorse alle “lontane comunità di montagna”, senza assumersi le proprie responsabilità e agire di conseguenza.
Il Documento di fattibilità delle alternative progettuali (DOCFAP) non prende minimamente in considerazione i rischi e le criticità che dovranno subire i territori a monte e sbandiera esclusivamente i benefici per i territori a valle, cercando di proporre come compensazione alla costruzione dello sbarramento la messa in sicurezza della SP 80 per la costruzione di una pista ciclopedonale, in un luogo in cui negli ultimi cent’anni sono state quattro le importanti frane, l’ultima delle quali, nel 2010, ha mobilitato circa 100.000 m cubi di materiale distruggendo un tratto di 240 m della strada ed infine la possibilità di produrre energia elettrica, in una valle in cui l’energia creata ogni anno è dieci volte superiore al fabbisogno.
Alternative altrettanto efficaci, se non di più, alla costruzione di un’opera di questo tipo, con i rischi fisici e ambientali connessi, ci sono.
Regione Veneto e il Consorzio del Brenta si arrendano all’idea che la montagna non è un luogo da sfruttare a proprio piacimento per sopperire alle mancanze e alla mala gestione di altri territori.
Come Partito democratico del Trentino riteniamo grave il tentativo della maggioranza a Venezia e a Roma di fare scaricabarile sui tecnici che si occupano di fornire pareri e raccomandazioni.
Le decisioni spettano alla politica, perché solo essa ha il ruolo di occuparsi del bene dei cittadini che rappresenta.
Alessio Manica Capogruppo provinciale PD del Trentino
Antonio Zanetel, segreteria provinciale PD del Trentino- referente Primiero