La consigliera provinciale Michela Calzà del PD del Trentino, con un’interrogazione depositata oggi, pone l’attenzione sulla nuova sede della R.S.A. Città di Riva, costata 14 milioni di euro , attualmente vuota e inutilizzata.
Trento, 12 luglio 2024
“L’apertura della nuova struttura si concretizzerà forse nell’autunno di quest’anno, ma probabilmente tutto slitterà al 2025” – afferma la conigliera - “intanto gli ospiti sono dislocati presso la vecchia struttura ormai inadeguata alle loro esigenze e non si danno risposte alle oltre 300 persone che attualmente sono in lista d’attesa per l’accesso in R.S.A.”
Sono trascorsi vent’anni dal primo protocollo per la realizzazione della nuova cittadella dell’accoglienza siglato tra A.P.S.P. Città di Riva, Provincia e Comune ma una serie di ripensamenti e non decisioni da parte della politica rispetto agli accordi presi sul modello atto a garantire l'equilibrio economico della gestione, accompagnati da ingarbugliamenti burocratici sul numero dei posti letto, hanno impedito di poter dare risposte efficaci alle drammatiche e crescenti difficoltà delle famiglie dell'Alto Garda e Ledro che si trovano ad assistere i propri anziani spesso affetti da demenza e Alzheimer.
Nel marzo scorso il nuovo Assessore alle Politiche Sociali ha incontrato il Comune e l’ A.P.S.P. Città di Riva impegnandosi a verificare i termini dell’accordo 2007, ovvero la convenzione con i 100 posti letto quale contingente minimo per garantire equilibrio e sostenibilità economica-finanziaria e rispetto alle richieste manifestate dal Consiglio di Amministrazione di altri 13 posti letto convenzionati, di cui 8 posti letto base e 5 posti letto Alzheimer, un centro diurno e un centro diurno Alzheimer, la controproposta è stata di 13 posti letto, di cui solo 8 convenzionati, 5 posti letto a pagamento e nessun centro diurno Alzheimer.
"In un territorio dove si assiste ad investimenti milionari per un’opera molto discussa e poco ben accolta quale la Ciclovia del Garda, valga forse la pena investire coerentemente, rivalutando e potenziando i posti letto convenzionati in R.S.A. e pensando anche ad un centro diurno Alzheimer permettendo così l’accesso ad una fascia di utenza più ampia riducendo le lunghissime liste d’attesa e garantendo prestazioni di qualità agli utenti affetti da patologie quali l’Alzheimer e demenze oltre che sollievo alle famiglie” - conclude Calzà.