La notizia, arrivata dal Veneto ieri mattina, è subito rimbalzata in consiglio provinciale. Provocando la reazione immediata dell’opposizione. Del resto, sulla diga del Vanoi l’attenzione dell’Aula è sempre stata alta: a febbraio il consiglio aveva dato via libera alla mozione del capogruppo del Pd Alessio Manica per ribadire la contrarietà trentina al progetto, da difendere anche attraverso azioni giudiziarie.
M. Giovannini, "Corriere del Trentino", 5 luglio 2024
Per questo, di fronte alle informazioni sulla conclusione della fase di progettazione da parte del consorzio del Brenta e al conseguente avvio del confronto pubblico, il clima nell’emiciclo ieri si è surriscaldato.
A prendere la parola all’inizio della seduta è stato lo stesso capogruppo dem, che ha chiesto una informativa urgente in aula del presidente della Provincia Maurizio Fugatti per avere chiarimenti. «Considerata la prima mozione approvata in questa legislatura — ha ricordato Manica — con cui si è detto “no” unanime alla diga idroelettrica per il suo impatto ambientale in territorio trentino, è indispensabile avere informazioni precise da parte della giunta». Informazioni che sono arrivate nel pomeriggio.
«Secondo quando prevede la normativa rispetto a queste forme progettuali — ha spiegato l’assessora Giulia Zanotelli — è stato comunicato dal Consorzio Brenta l’avvio del confronto pubblico sull’opera. A oggi non si hanno ulteriori elementi da dare, ma ci si sta muovendo per capire lo stato dell’arte in seguito all’avvio dell’iter da parte del Consorzio del Brenta». La posizione della giunta, ha ribadito Zanotelli, «è nota dalla scorsa legislatura». E ha aggiunto: «La giunta sta cercando di capire lo stato delle cose per poi proseguire con gli impegni presi con l’approvazione della mozione, che fu emendata dalla stessa giunta rinforzando anche qualche passaggio». L’intervento di Zanotelli ha però riaperto il dibattito sul bacino da 33 milioni di metri cubi di acqua contestato anche da ambientalisti e comunità coinvolte. Con un aspro botta e risposta da maggioranza e opposizione.
Via libera unanime dell’Aula, invece, all’assestamento del consiglio. Una manovra, ha spiegato ieri il presidente Claudio Soini, che presenta un avanzo di amministrazione di 2 milioni, importo che verrà consegnato alla giunta per iniziative di sostegno alla disabilità, in particolare per azioni di aiuto a persone disabili senza genitori. «Gestione oculata ma orientata all’investimento delle risorse del consiglio» ha definito la linea Soini. Che ha fissato i prossimi obiettivi: «Completare la pianta organica, potenziare la capacità di comunicazione del lavoro dei consiglieri, ampliare la digitalizzazione». Qualche critica, sulla linea del risparmio, è stata avanzata dalle minoranze. «Non ci si ammali della sindrome del risparmio» è stato il monito di Paola Demagri (CasaAutonomia) e Mariachiara Franzoia (Pd). Ha chiesto di «dare più spazio al lavoro delle minoranze» Lucia Coppola (Avs), mentre Francesco Valduga (Campobase) ha posto l’accento sulla necessità di «far funzionare bene le strutture del consiglio».