Si va verso la riconferma della candidatura a sindaco di Trento di Franco Ianeselli. L'ufficialità si avrà a breve ma da parte di tutta la coalizione i segnali che arrivano sono positivi."Il Dolomiti", 2 luglio 2024
Lo si è capito durante l'incontro che si è tenuto lunedì sera alla pizzeria ristorante da Mimmo a Ravina. Presenti il Partito Democratico, i Socialisti, i Verdi, la Sinistra, Azione, Trento Viva, Campobase, Trento Insieme, Autonomisti per Trento e Più Europa con Fabio Valcanover.
All'appuntamento era stato inviato anche il Patt, facendo ancora parte della coalizione per la città di Trento, ma nessun esponente si è presentato. “Nella sezione cittadina – ha spiegato a il Dolomiti il segretario provinciale delle Stelle Alpine, Simone Marchiori - ci sarà un confronto e siamo impegnati nel percorso di unificazione con gli Autonomisti popolari. Quattro anni fa la nostra fiducia era sulla persona di Franco Ianeselli. Ora vedremo cosa uscirà dal nostro confronto interno”. Il Patt a livello provinciale governa con la destra e l'unificazione con il movimento di Kasswalder difficilmente porterà a scelte diverse a livello locale.
Nonostante questo, la coalizione del Centro sinistra tiene ben salda la connotazione autonomista visto che all'interno ci sono Casa Autonomia e Autonomisti per Trento. L'incontro di ieri sera è avvenuto alla pizzeria “Da Mimmo” a Ravina di proprietà della famiglia della presidente di circoscrizione Camilla Giuliani (presente all'incontro) esponente di Casa Autonomia.
“L'incontro è andato bene – ha spiegato il segretario del Pd, Alessandro Dal Ri - il sindaco ha fatto un consultivo di questi anni di amministrazione apprezzato un po' da tutti. L'orientamento generale è quello di andare avanti e le forze politiche, e come Pd avremo il ruolo di coordinamento, si sono impegnate ad incontrarsi nel corso dell'estate per sistemare e limare alcune aspetti”. Alcune criticità sono state già espresse da Sinistra Italiana e riguardano le posizioni sul bacino di innevamento e l'inceneritore.
“Le porte per Patt rimangono aperte – spiega Dal Ri – possono rientrare nel nostro perimetro ma credo saranno loro ad avere più difficoltà a venire agli incontri visto che siedono in giunta provinciale con la Lega e Fratelli d'Italia”.
L'intenzione è comunque quella di procedere a passo spedito per arrivare a delle scelte in tempi brevi. “Il rischio ora semmai – conclude Dal Ri - è quello di essere troppo tranquilli. Dopo il risultato delle europee che soprattutto a Trento hanno segnato una distanza importante tra le forze di centrosinistra e quelle di centrodestra, il rischio può essere di pensare di avercela già fatta ma invece bisogna lavorare, fare i passaggi necessari nelle forze politiche e di arrivare presto alla decisione con un bel programma intercettando nuove idee, valorizzando quello che è andato bene e avendo anche la capacità di ammettere quello che non è andato bene e recuperando”.
Sempre in relazione alla presenza o meno del Patt, Casa Autonomia, con il segretario Michele Dallapiccola ha spiegato che “Le condizioni messe in campo dal Patt (non possiamo esserci dove c'è Casa Autonomia) non devono essere preclusione di un lavoro. Se il Patt dovesse decidere di aderire alla coalizione del centrosinistra – spiega il segretario - proprio per togliere loro dall'imbarazzo non ci presenteremo con il nostro simbolo. Da parte nostra siamo a disposizione di una agevolazione del rientro degli autonomisti anche perché se decidessero di farlo, ci potrebbe essere un loro ravvedimento anche nel 2028 per le provinciali e a quel punto la riunificazione del Patt non sarebbe più solo con Kasswalder ma anche con Casa Autonomia che sarebbe ben felice di rientrare negli autonomisti nell'alveo del centrosinistra”.
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