Il gruppo consiliare del PD, che ha incontrato ieri i rappresentanti sindacali della CGIL FP, esprime grande preoccupazione per la gara d'appalto bandita dal Muse che rischia di peggiorare le condizioni di lavoratori e lavoratrici che già oggi sono lavoratori poveri e di fatto precari. Gruppo consiliare PD, 21 maggio 2024
Attualmente, infatti, l'esternalizzazione alle cooperative delle figure di pilot e coach (guide ed educatori museali) e di altri servizi di front office ha determinato da un lato una flessibilizzazione estrema dell'orario di lavoro, che lo rende assimilabile a quello del lavoro a chiamata senza alcuna possibilità di conciliazione con la vita privata, e dall'altro una scarsa retribuzione con l'applicazione del contratto delle cooperative sociali, al posto di quello di federcultura. Condizioni che hanno determinato le dimissioni di 200 lavoratori e lavoratrici altamente qualificati in 10 anni.
Ora, invece di dare direttive chiare e risorse per la valorizzazione e re-internalizzazione del personale o quanto meno per rivedere il bando d'appalto, l'assessora Gerosa cosa fa? Promette semplicemente di mantenere un canale di confronto aperto per cercare di garantire i livelli occupazionali e di inquadramento giuridico ed economico, sapendo benissimo che se questa gara d'appalto si chiuderà così com'è gran parte dei pilot e coach spariranno o comunque si licenzieranno, non disposti a farsi sottoinquadrare come custodi, avendo titoli di studio e professionalità elevate.
La Giunta ha un'idea di quale museo della scienza vuole?! Si riempie la bocca da inizio legislatura della necessità di contrastare i bassi salari, di arrestare la fuga all'estero dei giovani laureati e di puntare sulla crescita del territorio. Bene questa è l'occasione per dimostrare che dalle parole si vuole passare ai fatti. Se il valore aggiunto del Muse, concepito come museo di divulgazione scientifica, sta nella presenza dei pilot e coach si tuteli questa figura e la si internalizzi o almeno si metta mano al bando d'appalto per riconoscerne l'elevata professionalità con stipendi adeguati e condizioni di lavoro dignitose. Sarebbe almeno un primo passo per contrastare il dilagare del lavoro povero di cui il pubblico, purtroppo, spesso si rende complice attraverso le esternalizzazioni.
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