Bonaccini: "Sconfiggere le destre"

Il tour trentino del capolista del Pd alle elezioni europee Stefano Bonaccini — è stato anche a Rovereto per sostenere la candidata sindaca di centrosinistra Giulia Robol — si è concluso ieri in piazza Pasi per l'apertura della campagna elettorale. Lui, presidente della Regione Emilia-Romagna e presidente dell'assemblea nazionale dem, in Trentino Alto Adige sarà in tandem con Sara Ferrari, anche lei in lista per le europee.
D. Baldo, "Il T Quotidiano", 15 maggio 2024

 

Bonaccini, al gazebo dem e davanti duecento sostenitori, ha esordito facendo autocritica: «Sono contento di essere in una piazza, di potervi guardare all'altezza dei vostri occhi. Perché per troppo tempo il Pd e la sinistra hanno dato l'impressione di guardare dall'alto in basso, di pensare di avere ragione: ma la ragione se ce la diamo da soli non vale nulla». Detto questo, ha spiegato perché sia «utile votare Pd»: «Questa campagna elettorale, per l'Europa, è la più importante. Non era mai successo che l'estrema destra avesse chance di vittoria.

L'estrema destra che comprende anche Meloni e Salvini, che fanno parte di raggruppamenti diversi ma all'opposizione di questa Europa, gli stessi che giravano fino a pochi mesi fa con le magliette con scritto no-euro. E allora — dice Bonaccini — chiedete a un imprenditore se avrebbe preferito essere fuori dall'Euro, cosa sarebbe accaduto alla sua impresa». Tornando alla posizione politica di Meloni e Salvini in Europa: «Meloni è alleata di Vox, partito spagnolo che sostiene che le donne con figli non devono lavorare, ma devono stare a casa ad accudirli. Un'idea medievale, come quella della ministra Roccella che vorrebbe togliere la 194». Salvini è invece alleato del partito tedesco Afd: «I leader di questo partito hanno detto, testuale, che quando saranno al governo della Germania cacceranno tutti quelli che non sono figli di tedeschi puri. E a me — dice Bonaccini — a me vengono i brividi, perché queste parole mi ricordano la tragedia del ‘900».

Bonaccini chiede «più Europa», ma anche «un'Europa migliore»: «Quando l'Europa misura i centimetri delle zucchine, va bene, ma forse è meglio stare vicino agli agricoltori. E quando l'Europa è stata troppo vicina alle banche e alla rendita e un po' meno vicina ai lavoratori e ai territori, quell'Europa è da criticare».