Il Consiglio provinciale, in data odierna, ha approvato all’unanimità la proposta di mozione del PD del Trentino, prima firmataria la consigliera provinciale Lucia Maestri in merito all’adozione del decreto legislativo previsto dalla legge n. 32 del 2022 in materia di congedo di paternità obbligatorio.
Trento, 10 maggio 2024
Si tratta di un atto importante con il quale il gruppo del PD ha voluto impegnare la Giunta provinciale a farsi promotrice di un confronto con il Governo italiano, nell’imminente scadenza della legge delega 7 aprile 2022 n. 32 in materia di congedo di paternità obbligatorio, al fine di estendere il periodo di tale congedo in linea con i Paesi più avanzati e soprattutto in linea con l’esigenza sociale di riequilibrare il lavoro di cura verso una effettiva condivisione delle responsabilità di cura e genitoriali tra uomini e donne.
L’estensione del congedo di paternità obbligatorio rientra nelle politiche di conciliazione necessarie a rispondere alle difficoltà legate alle dimissioni e part time involontari delle mamme in Italia e in Trentino.
Secondo il nono rapporto di Save the Children “le Equilibriste, la maternità in Italia” la Provincia autonoma di Trento è agli ultimi posti nella dimensione “lavoro”.
Si tratta di numeri preoccupanti se si pensa che In Trentino, (dati rilevati dal Servizio Lavoro della PAT) dal gennaio 2020 a fine settembre 2023 sono 1.385 le donne lavoratrici che hanno rassegnato le dimissioni dopo la nascita di un/a figlio/a ed entro il suo primo anno di vita. (Nel 2020 le dimissioni furono 300; nel 2021 373; nel 2022 421; nel 2023, 291 fino a settembre).
Ecco perchè ampliare i servizi e adottare misure di parità di cura e di conciliazione è quanto mai urgente e indispensabile per avvicinarci ai Paesi più avanzati e contrastare la glaciazione demografica di cui tanto si “preoccupa” la destra ma di cui pare non volersi “occupare” davvero