Non basta il Progetto Polis per risolvere i problemi degli Uffici postali nelle valli trentine

La consigliera provinciale del Partito democratico del Trentino, Michela Calzà, ha depositato un’interrogazione per chiedere alla Giunta provinciale a che punto è il Progetto Polis di Poste italiane che interessa i Comuni trentini e come intende intervenire per risolvere i disservizi postali, causati dalla chiusura degli sportelli o dalla riduzione delle aperture a giorni alternati e con orario ridotto, che oggi sono evidenti soprattutto nelle zone periferiche del nostro territorio.
Trento, 24 aprile 2024

Il servizio postale rappresenta uno dei presidi essenziali per la popolazione e in particolare per quella fascia di età di residenti che non hanno dimestichezza nell’utilizzo tecnologie informatiche” – dichiara la consigliera - “Spesso rappresenta uno dei pochi servizi pubblici di riferimento nelle piccole comunità di montagna e nelle valli periferiche dove le chiusure o la mancanza di servizi pregiudicano la vita sociale delle comunità al punto da renderle sempre meno attrattive e a rischio spopolamento”.

Nel gennaio dello scorso anno Poste italiane ha partecipato al Piano Complementare al PNRR con il progetto Polis con l’obiettivo di trasformare gli uffici postali nella casa dei servizi digitali per rendere semplice e veloce l'accesso ai servizi pubblici in settemila Comuni al di sotto di 15mila abitanti con una spesa complessiva, per i primi 10 anni, pari a 1,24 miliardi di euro. Un intervento sui Comuni più piccoli nei quali saranno realizzati una serie di servizi per soddisfare le esigenze della comunità con l’obiettivo di velocizzare la trasformazione digitale del rapporto tra cittadini e Pubblica Amministrazione.

Tutto bellissimo, sulla carta. Ma i disservizi degli uffici postali dislocati sul nostro territorio, soprattutto nelle valli periferiche e nei piccoli comuni, sono ancora all’ordine del giorno” – afferma Calzà.

Il Consiglio provinciale nel 2015 e nel 2021 ha approvato delle Mozioni che impegnavano la Giunta a trovare, in accordo con Poste italiane, soluzioni per impedire la chiusura degli uffici postali. Inoltre nel 2018 è stata sottoscritta una convenzione tra Poste italiane e Provincia autonoma di Trento per integrare e ampliare i servizi offerti dall’azienda sul territorio provinciale e sempre nel 2018 la Provincia ha attuato un intervento finanziato di oltre 10,6 milioni di euro in tre anni per integrare il servizio postale.

Questi interventi però non hanno cambiato la situazione: ancora oggi si chiudono gli uffici postali nei piccoli centri, oppure gli sportelli sono aperti a giorni alterni e con orario ridotto.

Altro che vicinanza ai bisogni dei cittadini e servizio operativo 24 ore sui 24. E’ ora di affrontare e risolvere i problemi per non lasciar morire le nostre piccole comunità” – conclude la consigliera Calzà.

. 8 comma 2 L. P. 6/2009 per la partecipazione alle colonie estive.”