Nell’ambito dell’iniziativa nazionale del Partito Democratico sull’emergenza carceri “Bisogna aver visto”, che prevede sopralluoghi negli istituti penitenziari di tutte le regioni, si inserisce la visita di ieri della deputata Sara Ferrari e dei Consiglieri regionali Andrea De Bertolini e Sandro Repetto alla Casa circondariale di Bolzano, dopo la visita al carcere di Trento nel febbraio scorso.
Trento, 23 aprile 2024
Nell’Istituto penitenziario di Bolzano si vive e si lavora in maniera indegna di un paese civile e in condizioni che stridono ancora di più in considerazione dell’alta qualità della vita che vanta il territorio in cui è inserito.
L’edificio, che è riduttivo definire fatiscente, ospita ad oggi 125 detenuti in una evidente situazione di sovraffollamento, dato che la capienza massima regolamentare è di 88. “Abbiamo visto persone convivere in sovrannumero in locali vecchi ammuffiti e angusti, con bagno privo di finestra e le docce in comune ricavate nel corridoio” dice la deputata dem. La grave carenza di organico della polizia penitenziaria costringe il personale a lavorare in una situazione costantemente insostenibile e rischiosa. Si ritrovano infatti ad operare sotto enorme pressione in 52 mentre dovrebbero essere 75! Manca ben il 25% di personale con il 40 % in più di detenuti! Il Ministero deve assolutamente intervenire per garantire il rispetto dello spazio vitale regolamentare, la cui mancanza risulta ancora più intollerabile in un edificio antico e che cade a pezzi. Il contagio da scabbia, contenuto dall’amministrazione attraverso il ricovero nell’ospedale cittadino dei detenuti interessati, è elemento di aggravio nella tensione della ristretta convivenza. Anche i lavori per l’imminente ristrutturazione del tetto e della facciata rischiano in realtà di appesantire una situazione già compromessa. Nell’angusto cortile interno, dove i detenuti escono all’aperto, camminano e giocano a calcetto su un terreno maltenuto con l’asfalto pieno di buche, saranno installati i ponteggi per il ripristino della facciata da cui oggi cadono i calcinacci, ma occuperanno una parte consistente dell’unica valvola di sfogo esterno, di cui le persone recluse possono godere.
“Presenterò un’interrogazione al governo, affinché intervenga con urgenza per sollevare l’istituto alto atesino dalla pressione del sovraffollamento e per rimuovere le cause della carenza di organico, anche attraverso il comitato d’intesa con la Provincia di Bolzano, al fine rendere meno restrittive le condizioni di accesso ai concorsi. L’ostacolo linguistico per il personale amministrativo il cui ruolo è oggi coperto dalla polizia penitenziaria, si somma al problema del reperimento di alloggi sul mercato cittadino, che hanno prezzi difficilmente accessibili. Attualmente gli stessi operatori di polizia alloggiano in una caserma adiacente in condizioni oltre la norma, che non rendono attrattiva neppure per loro quella sede professionale”, riferisce Sara Ferrari.
Ad organizzare le attività trattamentali educative, di lingua, di istruzione, di cucina o di musica, svolte interamente da personale esterno di realtà sociali e formative del territorio, c’è al momento un solo funzionario in distacco da Trento. Tutta questa situazione di precarietà in deroga alle norme genera una costante condizione di potenziale rischio plurimo, che rende al contempo ancora più apprezzabile lo sforzo professionale del personale di ogni ruolo, che riesce a mantenere un clima relazionale attivo e a fare di quel luogo uno dei pochi a non registrare episodi di suicidio. il capogruppo regionale del PD, Andrea de Bertolini dichiara: “ci impegneremo in Consiglio regionale nel sollecitare un dialogo con il Governo, per l’istituzione di un provveditorato regionale, perché si possano affrontare le urgenti molteplici criticità che riguardano le carceri di Bolzano e Trento e perché possa esserci una migliore sinergia con le Istituzioni territoriali. Perché è indispensabile, nel solco dell’art. 27 della Costituzione, nel rispetto della dignità dei detenuti, che siano effettive le condizioni per la rieducazione del reo. Nell’interesse della società tutta. Quello che sconcerta è che questo Governo, a fronte dell’enfatizzare una propaganda politica carcerocentrica, nulla abbia intenzione di fare per assicurare le condizioni minime di dignità dei detenuti e di chi quotidianamente lavora nelle carceri italiane”.
Secondo il consigliere di Bolzano Sandro Repetto “l’episodio di contagio da scabbia ha reso evidente anche la necessità di una migliore relazione tra il presidio sanitario interno alla struttura penitenziaria e il Dipartimento salute provinciale, voglio perciò impegnarmi in questa direzione per favorire migliori condizioni di vita e rispetto del diritto alla salute per tutti. Mi confronterò anche con l’assessore provinciale all’edilizia ed alla sicurezza, per individuare soluzioni abitative per il personale civile e della polizia penitenziaria " dichiara il Consigliere regionale di Bolzano Sandro Repetto.