I dati del report di Gimbe sulla spesa delle famiglie trentine sono a dir poco allarmanti. Lo denunciamo da tempo: anche in Trentino si sta privatizzando la sanità. E questa è la prova provata. Un aumento del 14% tra il 2021 e il 2022 della spesa sanitaria delle famiglie, infatti, non può che essere legato alla necessità di ricorrere obbligatoriamente alla sanità privata, dal momento che quella pubblica non riesce ad erogare le necessarie prestazioni.
Paolo Zanella, 10 aprile 2024
I tempi di attesa per alcune visite specialistiche, si sa, sono diventati eterni, anche per prestazioni con codice RAO urgente. Non è possibile che ci siano 15mila famiglie costrette a rinunciare alla cure - con tutto quello che questo implica per la loro salute individuale e per il benessere collettivo della nostra società - e che il Trentino sia il territorio che spende più di tutti in cure private. Un territorio dove queste spese incidono più che altrove, visto il costo della vita e il fatto che gli stipendi sono sotto la media italiana e più bassi di tutto il Nord est. Siamo arrivati al punto che le famiglie trentine spendono più di quelle lombarde, un territorio dove la sanità ha un modello fortemente privatistico da anni. Questo ci dice molto della traiettoria intrapresa dal nostro Sistema sanitario provinciale.
Serve investire maggiori risorse economiche e pianificatorie per salvarlo e per garantire cure universalistiche e accessibili, specie in questo momento di aumento dei bisogni. Si investa seriamente in attrattività del personale nel pubblico (con contratti adeguati, maggiore benessere organizzativo, possibilità di sviluppo professionale), visto che nel privato il personale per dare risposte a pagamento non manca. Serve inoltre una classe dirigente all'altezza del compito, visto che spesso e volentieri ci si rende conto che la sanità pare una barca in mezzo alla tempesta senza capitano.
La salute è il bene più prezioso che abbiamo, serve mettere in campo ogni sforzo possibile per tutelarla e per salvare il sistema sanitario pubblico.