TRENTO «L’università deve essere il grande motore di sviluppo per una Rovereto sempre più europea e inclusiva. Trento è il modello da seguire». Ha preso il posto lasciato da Francesco Valduga, diventato nel frattempo consigliere provinciale. E ora, con le elezioni comunali alle porte, quel posto vuole mantenerlo. Giulia Robol, sindaca reggente di Rovereto, ha aperto ufficialmente la campagna elettorale di fronte ad una piazza Loreto gremita.
"Corriere del Trentino", 7 aprile 2024
L’obiettivo è quello di riconfermarsi nel ruolo di prima cittadina il 26 maggio, quando i roveretani saranno chiamati al voto. Giulia Robol ha 52 anni, è cresciuta nella città della quercia e si è avvicinata per la prima volta alla politica nel 2005, quando lo zio Alberto le chiese di candidare per il consiglio comunale. Oggi, invece, è candidata sindaca con la coalizione di centrosinistra, formata dai partiti Alleanza verdi sinistra, Campobase, Civici per l’autonomia, Partito democratico e Rovereto libera.
La visione di una «città europea» è ben impressa nella mente della candidata, ispirata da un particolare incrocio nel centro storico: «Solitamente passeggio di sera perché il silenzio mi aiuta a pensare. — confessa Robol — Adoro l’imbocco che parte da corso Bettini, prosegue verso il Mart e si inserisce nella biblioteca: lì si respira davvero un’aria europea». Il processo di internazionalizzazione che vorrebbe realizzare parte dal concetto di «inclusività», ripetuto a più riprese nel corso della presentazione di ieri: «Rovereto è sempre stata una città di passaggio, che ancora oggi vede diverse culture al suo interno. Il segreto è unire le diversità per formare una comunità coesa».
Dunque: fare in modo che Rovereto si trasformi, diventando un luogo dove chiunque possa mettere le radici, trovando la propria identità. A partire proprio da quello che Robol ritiene il più «grande motore di sviluppo», ovvero l’università: «Pensiamo a Trento. A quanto è cambiata grazie al movimento universitario. La nostra facoltà di psicologia e scienze cognitive conta circa 2mila studenti e rappresenta un’eccellenza. — continua — A breve partirà la triennale di Scienze dello sport con l’Università di Verona e anche il corso di Bioingegneria che fa capo all’Università di Trento». Questo, però, «potrebbe non essere sufficiente»: «Si muove tutto troppo lentamente: è il momento che le istituzioni lavorino insieme con più coraggio». Il tema dell’università rivolge inevitabilmente l’attenzione ai giovani. «A Rovereto non c’è niente da fare» è la frase che Robol ha confessato di sentire più frequentemente dai ragazzi. Con la conseguente preoccupazione dei genitori: «Il disagio giovanile è sicuramente un tema da affrontare. — spiega — Da questo possono nascere anche dei fenomeni di violenza difficili da gestire».
Inoltre, Robol si è soffermata su due questioni che necessiterebbero «maggiori investimenti»: l’attenzione verso gli anziani e verso le imprese al femminile. «L’inserimento delle donne nel mondo del lavoro è molto complicato, soprattutto quando hanno una famiglia. L’amministrazione comunale deve portare avanti questa battaglia, lavorando per facilitare il fare impresa. Si potrebbe pensare a uno spazio di co-working al femminile anche a Rovereto». In sostanza: un luogo di lavoro condiviso da più professioniste che, in maniera indipendente, svolgono la loro attività a spese ridotte.Tanti i presenti ieri in piazza Loreto. Tra gli altri, anche l’ex sindaco Francesco Valduga, che lanci Giulia Robol, spiegando perché sarebbe la prima cittadina ideale: «Ha esperienza. Ha passione. E rappresenta la voglia di unire una comunità: è quello che serve». Lo slogan scelto dalla candidata riassume il concetto: «Rovereto. Insieme possiamo».
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ROVERETO. ''La città su cui vogliamo lavorare è una città che valorizzi la tradizione di Rovereto, da sempre una città inclusiva. Il tessuto di volontariato e associativo è un tessuto molto vivo. Questa è una città che si dedica da sempre agli altri. Poi ci sono le professioni, il mondo del lavoro, c'è un forte tessuto industriale, economico, imprenditoriale che regge anche l'economia del Trentino e anche il tessuto imprenditoriale e industriale ha un alto valore sociale. Quindi vogliamo riuscire a valorizzare e ad integrare le identità della città e dare più sviluppo, possibilità di progetti innovativi, il tutto per rendere sempre più attrattiva la nostra città. Poi ci sono il tema della cultura, della formazione e l'asse di sviluppo della città universitaria. Costruire prospettive in città in sinergia con Trento migliorando sempre di più il sistema Trentino''. Questa Giulia Robol candidata sindaca del centrosinistra a Rovereto che oggi, in Piazza Loreto, ha lanciato la sua campagna elettorale in vista del voto del 26 maggio.
Robol, di fatto, si pone in continuità con le ultime amministrazioni della Città della Quercia essendo stata la vicesindaca (e ora prima cittadina ''reggente'') di Francesco Valduga. Ad appoggiarla una coalizione che va dai movimenti civici e autonomisti (Civica per l'Autonomia emanazione territoriale di Casa Autonomia) e Rovereto Libera, al Partito democratico, da Campobase alla lista di Sinistra Italiana-Verdi. La candidata sindaca è salita sul palco ed ha spiegato come Rovereto sia attesa da grandi sfide che vanno dalla viabilità (anche quella che si interseca con i ''disegni'' nazionali e provinciali, dall'alta velocità del Brennero alla famigerata Valdastico) alla riqualificazione della città in chiave più giovane, a misura di universitari, capace sempre e comunque di essere attrattiva.
''Alla base del mio impegno politico - ha detto - ci sono gli ideali che sono le fondamenta che mi animano ogni giorno e che mi indicano la via per la Rovereto del futuro. Sono gli ideali e i diritti garantiti dalla nostra Costituzione. La Rovereto dei diritti, del lavoro e dell'impresa, della cultura, della pace, della sostenibilità ambientale e sociale, dell'accoglienza, dell'inclusività e delle pari opportunità per tutte e tutti. Una città a favore e delle donne, a favore e dei giovani, che piace, attrattiva, inclusiva, e che crea occasioni per viverci, divertirsi, studiare e fare sport. E su questi ideali si fonda l'intera coalizione, l'alleanza politica in cui credo e che mi sostiene''.
Come declinare tutto ciò? ''Essere nella comunità - ha proseguito Robol - ascoltare le persone che la abitano, aprirsi al confronto, favorire momenti e spazi di interlocuzione e condivisione partecipata, è il modo migliore per coglierne i cambiamenti, capirne i disagi, i desideri, le attese, cercando soluzioni utili a promuovere e garantire il benessere di tutte le cittadine e di tutti i cittadini. Mi piace pensare ad una Rovereto in divenire, dove il noi rappresenta un fare insieme e un guardare al futuro con intraprendenza, coraggio, senso di appartenenza alla comunità”. Da qui lo slogan scelto per la campagna elettorale : “Rovereto. Insieme possiamo”. Un credo e un impegno politico e amministrativo che Giulia Robol ha spiegato alle roveretane e ai roveretani in una bella giornata di primavera, in una piazza, Piazza Loreto, gremita di persone.
In attesa che il centro-destra si organizzi davvero (al momento Fratelli d'Italia è in campo con una sua proposta mentre più al centro ci sono civiche che si stanno coalizzando ma la Lega non 'trova casa') il centrosinistra la sua proposta l'ha fatta.