Abbiamo una data per le elezioni comunali di Rovereto, non sappiamo però quanti elettori ne siano a conoscenza ne' quanti parteciperanno al voto. La città è distratta e questo non aiuta a superare l'astensionismo. La coalizione di centrosinistra ha proposto la candidatura di Giulia Robol e si è dichiarata disponibile ad ulteriori convergenze con chi non ha ancora deciso se scendere in campo, e disponibilità al dialogo con le forze politicamente vicine, ma che correranno da sole.Roberto Pinter, 20 marzo 2024
La destra è alle prese con i conflitti interni e qualcuno vuole occupare lo spazio tra i due schieramenti, mi riferisco a chi si richiama al civismo, ma lo confonde con l'opportunismo di chi non vuol fare delle scelte di campo.
La campagna per le elezioni europee si sovrappone alle comunali e questo , assieme a chi usa le elezioni di Rovereto per obiettivi provinciali o nazionali, impedisce che al centro delle elezioni ci sia la città.
Eppure ci sarebbe bisogno che la città fosse al centro del dibattito, non gli equilibri interni alla destra, ne' il bisogno di misurarsi delle forze politiche, ne' i protagonismi personali.
Qualcuno ha provato nei mesi scorsi a lanciare delle idee sul futuro della città, ma per ora solo il centrosinistra ha prodotto qualcosa che possa definirsi un programma di governo della città.
Forse manca la consapevolezza della partita in gioco, un po' come è accaduto con le recenti provinciali dove non si è colto che in ballo c'era il futuro dell'Autonomia ed è prevalsa una sostanziale indifferenza a partire dai ceti dirigenti.
In gioco non c'è semplicemente la scelta di chi amministrerà la città, bensì la scelta politica di chi governerà il futuro della città.
Parto naturalmente dalla convinzione che ho sempre avuto, anche quando ero vicepresidente della Provincia, che il futuro di Rovereto non dipende da qualche protettorato politico provinciale, ma è nelle mani della città. Il problema è che buona parte non ne ne accorge o non vuole assumersi la responsabilità di essere protagonisti.
Mi capita di sentirmi dire in giro per l'Italia che Rovereto è una città importante visto che ha due caselli autostradali. Peccato che Rovereto sud è considerato solo come l'accesso da nord al Garda e il desolante spazio vuoto dell'APT sta a dimostrare, per la miopia di chi la gestisce, che invece di puntare sull'asse Garda-Vallagarina, si preferisce litigare sulla val di Gresta.
E Rovereto nord è usato per salire sull'altopiano o quando ci sono le code in autostrada.
Quello che ci sta in mezzo, Rovereto, e attorno, la Vallagarina, viene purtroppo ignorato nonostante le grandi potenzialità, turistiche, culturali e anche produttive. Tant'è che Fugatti oltre a trascurare la città sull'asse Nord Sud vuole anche bypassarla nei collegamenti est-ovest, rendendola solo uno svincolo autostradale della Valdastico e ponte tra Veneto e Lombardia.
E' troppo chiedere che si discuta di questo? Del ruolo , anche logistico, infrastrutturale e centro produttivo e di servizi della Vallagarina e di Rovereto?
La destra sta cercando di scaricare sugli amministratori comunali uscenti la responsabilità di quanto non è stato ancora realizzato o progettato per il futuro: dai centri tecnologici e della ricerca, rimasti incompiuti, alla presenza dell'Università; dalle strutture scolastiche al ruolo dell'ospedale; dalla mobilità interna a quella per l'Altogarda, vedi ferrovia Rovereto-Riva; tutto purtroppo dipende dalle scelte della Giunta Provinciale o meglio dalla mancanza di scelte.
Non basta girare i municipi promettendo opere di viabilità, per le quali peraltro non ci sono le risorse, mentre si continua a rinviare un confronto in merito alla linea ferroviaria. Questo non è il modo per affrontare le sfide: ne' quella che alla destra non piace, la transizione ecologica, ne' quella che rivendicano dello sviluppo economico.
Perchè futuro di Rovereto ha prima di tutto bisogno del lavoro e di un buon lavoro, per questo è fondamentale il distretto industriale e artigianale che a sua volta è legato alla formazione dei lavoratori e alla presenza di servizi e di connessioni di qualità. Realtà che hanno bisogno di innovazione e di investimenti, quelli che non si vedono.
Rovereto ha allora bisogno di buoni amministratori, scelti non per indicazione di Meloni o di Fugatti, ma perché hanno una idea del futuro della città e sanno governarla.
Amministratori che devono coinvolgere i giovani , le associazioni che contribuiscono con il loro volontariato alla qualità delle relazioni sociali, e tutti quelli che hanno voglia di spendersi per la propria città. Almeno che non si pensi che mettersi nelle mani di Sgarbi sia il modo migliore per interpretare le potenzialità inespresse di questa città.
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