A distanza di cinque mesi dalle elezioni provinciali, la vicenda della formazione della Giunta regionale sembra finalmente avviarsi verso una conclusione. L’epilogo non è certo migliore del lungo dibattito che lo ha preceduto. Per trovare posto in Giunta ad una donna (una), si è messa fine alla prassi della staffetta che vedeva alternarsi alla Presidenza e Vicepresidenza della Regione i due Presidenti delle Province Autonome.Andrea De Bertolini – Capogruppo regionale PD Alessio Manica – Capogruppo provinciale PD, 12 marzo 2024
Poi, per dare soddisfazione alle molte ambizioni, si è deciso di optare per una Giunta a sei, cosa questa che non si spiega vista la sempre più evidente carenza di competenze in capo alla Regione. A destra non perdono mai occasione di sottolineare quanto la Regione sia vuota e inutile, salvo poi ricredersi quando è ora di assegnare le poltrone.
Infine, per l’appunto, la suddivisione delle competenze, talmente scarse che per darne un po’ a tutti sembra quasi di doversele inventare. E così pare che il futuro assessore di FdI Carlo Daldoss avrà l’arduo compito di gestire la Cooperazione internazionale – funzione che fa principalmente capo alle Provincie e che la destra trentina negli anni ha praticamente svuotato - e la Biblioteca della Regione.
Mai come in questa occasione la Regione è stata usata come merce di scambio per riuscire ad accontentare le forze politiche che hanno sostenuto la candidatura di Fugatti. Il tutto ovviamente a spese dei contribuenti, che si troveranno a pagare un lauto emolumento ad Assessori la cui principale occupazione sarà quella di cercare qualcosa di cui occuparsi.
E tutto ció accade - con vera miopia - senza alcuna riflessione politica posta da maggioranze trentine e altoatesine su quali dovrebbero essere i contenuti futuri dell’Ente Regione. Così confermando come per entrambe le maggioranze questo luogo di necessario incontro e confronto istituzionale sia del tutto svilito rispetto ai contenuti.
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Partito Democratico del Trentino