Una delegazione del Partito Democratico, del Movimento 5 stelle e di Alleanza Verdi e Sinistra è partita per raggiungere il valico di Rafah tra l'Egitto e la Striscia di Gaza. Una carovana umanitaria e di solidarietà, come è stata definita, che si inserisce nell'ambito della missione promossa dall'Associazione delle organizzazioni italiane di cooperazione e solidarietà internazionale (Rete Aoi).
Trento, 4 marzo 2024
"Credo che in questo momento, per quanto poco possiamo fare, sia giusto essere lì, nel ruolo di rappresentanti di un’Italia che assiste da lontano a questa guerra e poter poi essere da testimoni diretti del disastro umanitario che sta avvenendo in Medio Oriente" ha dichiarato la nostra deputata Sara Ferrari, componente di questa importante missione.
La delegazione parlamentare è inoltre composta da Alessandro Zan, Ouidad Bakkali, Laura Boldrini, Valentina Ghio, Andrea Orlando, Rachele Scarpa e Arturo Scotto per il Pd.
La partenza è avvenuta domenica 3 marzo alla volta del Cairo ed è proseguita nella giornata di oggi con una serie di incontri con le rappresentanze diplomatiche italiane in Egitto, la Mezzaluna rossa egiziana, l’OMS, l’UNRWA, l’OCHA e con le organizzazioni per la difesa dei diritti umani. Il rappresentante dell’organizzazione mondiale della sanità ha definito la situazione sanitaria nella striscia di Gaza come catastrofica e ora perfino apocalittica, dice che il 65% dei morti è rappresentato da donne e bambini, mentre nella media dei conflitti questa percentuale è di uomini combattenti.
Al momento vengono lasciati entrare pochissimi camion dai due unici accessi alla Striscia (che sono da Rafah e Kerem Shalom). Si è passati da 500 al giorno prima del 7 ottobre ai successivi 100 in media, ai soli 20 degli ultimi giorni, per una popolazione che però ha sempre più bisogni per la sopravvivenza. Dati confermati anche dalla Mezzaluna rossa egiziana, che qui gestisce le operazioni sui mezzi che poi accompagna al valico. Oggi sono bloccati 1500 camion al confine, dopo essere passati prima letteralmente ai raggi X della polizia israeliana.
La rappresentante dell’UNRWA che assiste i rifugiati e gli sfollati spiega che questa agenzia delle Nazioni Unite è la spina dorsale dell’assistenza umanitaria dentro la Striscia ed è quella che facilita l’attività di tutte le altre realtà umanitarie lì presenti. Togliere il sostegno a questa agenzia, come stanno facendo molti paesi, tra cui l’Italia, favorisce purtroppo la sostituzione con soggetti dell’estremismo. Se le agenzie che rispondono alla comunità internazionale vengono eliminate, crolla l’unico sistema organizzato, riconosciuto e professionalizzato e viene sostituito da soggetti altri, magari vicini ad ISIS.
È necessario inoltre, sostenere i soggetti riconosciuti dall’ONU, anche per l’attività psico-sociale ed educativa nei confronti della popolazione perché non vengono sostituiti da chi nella disperazione alimenta la reazione negativa anche per il futuro, rafforzando Hamas.
"Raggiungeremo oggi il valico di Rafah dall’Egitto, accompagnando tre camion di aiuti, raccolti in questi mesi, che si metteranno nella coda del convoglio umanitario; chiederemo il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi", prosegue Ferrari. "Ovviamente noi non potremo oltrepassare il confine, perché nella striscia di Gaza oggi non si entra e purtroppo non si esce. Non arrivano cibo, acqua, medicine e non possono uscire i civili intrappolati, colpiti anche mentre si accalcano a raccogliere viveri da quei pochi camion che vengono lasciati entrare".
Domani, il 5 marzo, la delegazione incontrerà le organizzazioni umanitarie che stanno operando nell'ambito dell'emergenza a Gaza. Il rientro a Roma è previsto per mercoledì 6 marzo.