E’ ormai evidente che per il Presidente Fugatti la politica più che l’arte dell’impossibile, è il trionfo dell’illusionismo. Nemmeno il “grande Houdini” sarebbe riuscito in quest’impresa. Infatti, è affrontando il nodo della composizione della Giunta regionale – e con esso la necessità non aggirabile di una presenza femminile – che Fugatti rivela tutta la sua arte di illusionista.
Trento, 26 febbraio 2024
Con un’alchimia complicata e farraginosa, riesce così ed in un colpo solo, a seppellire definitivamente la Regione, cancellando quella la staffetta fra i due Presidenti da due decenni giudicata fondamentale per tenere unito ciò che altrimenti rischierebbe facile divisione nei fatti e nella prassi; ad usare, ancora una volta e strumentalmente, la presenza delle donne in politica, infliggendo alle stesse ed al loro ruolo un ennesimo schiaffo ed una riduzione a mero strumento di scambio per evitare gli esiti di un pateracchio del quale lui stesso è autore ed infine riesce a certificare la provvisorietà come eternità, anche coprendo lo scandalo delle dimissioni promesse e mai date del “suo” Presidente del Consiglio regionale.
Insomma un gioco di prestigio che peraltro non affascina, ma preoccupa e che la dice lunga sul senso di responsabilità di chi oggi governa le istituzioni dell’autonomia regionale, preoccupato non del futuro di questa terra, ma di garantire le poltrone necessarie a tenere unita un’affamata maggioranza.
Se questo è solo il vergognoso inizio dello show che sta proseguendo in Regione, chissà cosa ci riserva il futuro.
Cons. Alessio Manica