Le parole del volontario Luca Bronzini, che sabato davanti al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha chiesto un maggior impegno da chi è istituzionalmente preposto all’accoglienza e all’inclusione, hanno sollevato un boato di consenso delle centinaia di persone presenti al Palazzetto dello sport di Trento. Dei richiedenti asilo ha detto: “Hanno un’energia che è insopportabile vedere spegnersi nel freddo dell’inverno in cui dormono per strada. Noi ci siamo, la politica no”.
Trento, 6 febbraio 2024
Tutti i presenti hanno ben compreso che il riferimento era al Presidente della Provincia Fugatti che già 5 anni fa, prima ancora del governo Meloni, si è vantato di aver tagliato quasi metà dei posti alloggio per l’accoglienza, cancellando quella sostenibile e diffusa in piccoli gruppi sul territorio, eliminando i corsi di italiano e il supporto alla ricerca del lavoro. Portando così ad una concentrazione di tutti i migranti sulla città di Trento, che si è trovata a dover far fronte a numeri in grande crescita, senza il supporto della Provincia che ne ha per legge la responsabilità. È talmente innegabile che oggi perfino la vice presidente Gerosa lo riconosce.
A fronte di tale mancanza di gestione provinciale, conforta la risposta tempestiva del sindaco Ianeselli e della sua Giunta, con l’apertura immediata del dormitorio al bocciodromo per 24 giovani lavoratori stranieri, risposta giusta, umana e coerente con lo spirito della città che ha guadagnato il riconoscimento di Capitale europea del volontariato! Quindi, invece che schernirsi perché un volontario sottolinea le tue mancanze istituzionali di presidente, invece che tentare di contrapporre il volontariato dei pompieri a quello dell’accoglienza come se non fossero entrambi parte della stessa straordinaria macchina che si attiva nelle emergenze; invece che nascondersi piccoli piccoli dietro a frasi come “sono i comuni che non vogliono i migranti”; invece che ignorare che del lavoro degli stranieri hanno bisogno le imprese di tutto il territorio, mentre i numeri di ingressi regolari dal governo sono solo 1/3 della domanda, ecco cerchiamo come politica di essere all’altezza delle storie, dei volti e delle mani dei volontari e delle volontarie trentine che sabato abbiamo festeggiato.
C’è da lavorare con responsabilità sulla gestione stabile, non in emergenza.