ROVERETO - Un altro rifugio protetto per le donne in bilico e vittime di prevaricazioni

TRENTO «Nasce un luogo dove le donne che vivono situazioni di disagio possono essere ascoltate da operatori professionali, per prendere coscienza delle difficili condizioni in cui si trovano. Si tratta di un centro di consulenza e di ascolto». Giulia Robol, sindaca di Rovereto, ha annunciato la nascita di un nuovo «Centro antiviolenza» — l’inizio delle attività è fissato per il prossimo marzo — proprio nella seconda città della Provincia, dopo quello già presente a Trento.
"Corriere del Trentino", 18 gennaio 2024

La lunga lista di femminicidi che ha segnato il territorio negli ultimi mesi non è, però, la sola ragione che ha spinto l’amministrazione a promuovere questo tipo di iniziativa. Il centro, che sorgerà all’interno dell’immobile di via Flaim 20 a Rovereto, aiuterà senza distinzione tutte le donne che ne avranno bisogno, per combattere qualsiasi tipo di angoscia: violenze domestiche, dipendenze, disturbi alimentari e non solo. Un centro antiviolenza che allarga il suo raggio di intervento davvero a tutte le situazioni possibili. Per questo motivo, il Comune di Rovereto, in seguito al bando pubblico, si è confrontato con l’associazione Coordinamento donne onlus, che da quarant’anni opera con l’obiettivo di difendere diritti e valori della figura femminile. Così, dopo il centro antiviolenza presente attualmente a Trento, l’associazione avrà a disposizione un secondo luogo fisico dove ampliare la sua attività. Si tratta di un immobile di proprietà del Comune di Rovereto e situato in via Flaim, quindi nel centro della città: i nuovi locali andranno a sommarsi ad altri spazi pubblici già presenti all’interno della struttura.

«Si tratta del risultato di un lavoro di alcuni mesi che si è concretizzato nell’individuazione di una sede operativa per le donne in difficoltà che vogliono sottrarsi alla violenza — ha spiegato la sindaca reggente Giulia Robol — Il bacino di utenza è rivolto anche al territorio allargato per il quale la nostra città è un punto di riferimento, come l’Alto Garda. Vogliamo raccogliere le molte richieste che arrivano e per le quali si auspica anche l’apertura di altri presidi simili».

Il servizio manterrà la «piena riservatezza» e sarà «accessibile per tutte le donne», come ha spiegato Micol Cossali, assessora alle Pari opportunità: «La dislocazione, vicina al centro della città, è dotata di parcheggio e quindi è facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici. Sarà un servizio disponibile tutti i giorni, senza vincoli particolari e che lavorerà in sinergia con gli altri soggetti impegnati nella lotta alla violenza sulle donne: le forze dell’ordine e l’Azienda sanitaria».

L’attivazione del servizio di sostegno è prevista il prossimo marzo, ma è comunque attesa una presentazione ufficiale nel corso delle prossime settimane. Il nuovo «Centro antiviolenza» rappresenta un ulteriore tassello nel lavoro di confronto tra Comune di Rovereto, Comunità di Valle, forze dell’ordine e Azienda sanitaria. Una sinergia iniziata ormai una decina di anni fa e che ha già portato alla nascita del Tavolo provinciale antiviolenza. Un aiuto concreto alle donne per accogliere qualsiasi forma di disturbo e ogni vittima di prevaricazione.