L’iniziativa adottata dall’Amministrazione comunale di Riva del Garda, attorno al delicato tema della violenza di genere, merita senza dubbio, secondo la Consigliera Michela Calzà del PD, alcune riflessioni ed approfondimenti.Trento, 10 gennaio 2024
Nel cogliere positivamente la volontà di farsi carico di problemi ormai strutturali come quelli della violenza di genere, anche alla luce di una fenomenologia che purtroppo coinvolge tutto il Trentino, è necessario sottolineare come le donne che subiscono simili atti debbono essere assistite da strutture organizzate e dotate di personale appositamente formato e competente.
Spiace però, al contempo, dover constatare come la Sindaca e la Vice Sindaca di Riva del Garda abbiano forse frainteso il senso ed i compiti dei Centri/Sportelli antiviolenza di genere. Quando infatti dichiarano di farsi carico personalmente del primo – e più delicato – ascolto delle donne-vittime, forse peccano di presunzione nell’arrogarsi una preparazione tecnica che non risulta abbiano e dimenticano che proprio quella fase è fondamentale nell’attivazione del percorso di uscita dalla violenza. Servono quindi competenze e professionalità specifiche, allo scopo di instaurare con la vittima una relazione di fiducia che non si improvvisa in poche battute, ma che necessità di strumenti scientifici idonei a percepire le dimensioni del disagio, della paura e della diversa gravità di ogni singola situazione. Si tratta di questioni che non DEVONO essere lasciate al caso, all’approssimazione ed all’improvvisazione, pena il rischio di rendere inefficace tutto il lavoro di uscita dalla violenza.
I Centri/Sportelli antiviolenza rappresentano un anello di congiunzione con tutta la rete dei servizi di assistenza alla persona, come previsto dalla vigente normativa provinciale che è unica nel panorama nazionale.
Questo non significa che le Amministrazioni comunali, come tutte le istituzioni interessate, non debbano rivestire un ruolo attivo ed importante, che deve però esprimersi nel contesto di una rete di soggetti riconosciuti e dove ciascuno possiede un proprio ruolo ed una propria “mission”. Le Amministrazioni comunali, come quella di Riva del Garda, possono e devono quindi sostenere, anche finanziariamente, l’individuazione di sedi idonee a supporto delle attività del Centro/Sportello antiviolenza e degli enti preposti a tali attività.
In questo senso l’attenzione del Partito Democratico del Trentino per una presenza più capillare dei Centri/Sportelli antiviolenza su tutto il territorio provinciale, anche con specifici atti politici di impegno, è, fin da subito, piena e convinta, nella certezza che siano sempre le istituzioni a doversi fare carico, per prime, di tematiche così sensibili e drammatiche.
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