In queste ore l’ A.P.S.S. ha pubblicato i termini della procedura per affidare “il servizio di gestione integrata multicanale delle interazioni con gli utenti dell’ A.P.S.S. stessa”. Si tratta di un bando di gara per un importo pari a ben 54 milioni di euro e della durata di sei anni, appunto per la gestione del Centro Unico di Prenotazione per visite, esami e quant’altro concorre al realizzarsi dei servizi sanitari.Lucia Maestri, 5 dicembre 2023
Per le 122 lavoratrici però non sembra esservi garanzia alcuna sul futuro e sulle ipotesi di delocalizzazione possibile, ivi compreso il rischio, per molte di esse, di dover rinunciare al posto di lavoro, qualora le nuove sedi fossero troppo distanti dalla residenza, come evidenzia con preoccupazione il Sindacato. Continua così il processo di impoverimento del sistema sanitario provinciale, esposto a logiche di mercato che non tengono affatto in conto le difficoltà, anche geografiche, della nostra realtà. Non tutto si risolve con algoritmi che non possono sostituire la politica, quand’essa è impegnata, come in queste settimane, a definire larghezza e “peso” delle poltrone da distribuire per placare singoli appetiti di potere. Ma se questo non è il tempo per occuparsi di problemi come quelli della tutela del lavoro e dell’occupazione femminile, sui quali peraltro le forze di governo provinciali si sono sperticate in mille promesse in campagna elettorale, cosa possono aspettarsi queste lavoratrici, che appaiono abbandonate a sé stesse da una Giunta provinciale ripiegata sui propri egoismi di posizione?
Nell’esprimere una convinta e piena solidarietà a queste donne che difendono il posto di lavoro, auspico che il nuovo Assessore di merito voglia farsi carico di questo problema sociale, oltreché occupazionale, cercando soluzioni in grado di assicurare e rassicurare, anche allo scopo di garantire una necessaria qualità del servizio sanitario trentino e del suo sistema di prenotazioni.
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