«Rovereto vuole diventare una città universitaria a tutti gli effetti, come lo è Trento». Non nasconde le ambizioni la sindaca reggente Giulia Robol, che intravvede nel’università il prossimo «motore di sviluppo di Rovereto». Eppure, che quella universitaria sia ora «la sfida più grande» non è soltanto la città della quercia a dirlo. «C’è già una grande apertura da parte dell’università di Trento», precisa la sindaca, che guarda avanti: «tra dieci o quindici anni al massimo vedremo i risultati più significativi».E. Pruner, "Corriere del Trentino", 16 novembre 2023
Dunque il Comune si addosserà l’onere di smuovere le opere maggiori per rendere la città a misura di studente. A partire dallo studentato di 208 posti, il cui progetto è stato ammesso nelle graduatorie del Pnrr, che coprirà 21,6 milioni di euro dei 25 complessivi. «L’iter procede e i soldi arriveranno», rassicura Robol, ma l’attenzione cade anche sui servizi: «Ci saranno investimenti sulle attività culturali, sociali e sportive, oltre che sui servizi di erogazione pasti». Un’altro nodo da sciogliere è quello della mobilità: «Quella legata all’utenza universitaria è certo di difficile risoluzione — avverte la sindaca — Appena la giunta provinciale sarà formata porteremo la situazione all’attenzione dell’assessore di riferimento per costruire una collaborazione fattiva».
La trasformazione partirà già il prossimo anno accademico con due nuovi percorsi di laurea : triennale di scienze motorie e specialistica di bioingegneria, la quale costituirà un primo nucleo embrionale di una ventina di studenti, ma che negli anni «costituirà un nuovo polo oltre a quello già esistente di psicologia e scienze cognitive».
Anche le spese per il piano universitario rientrano nel bilancio di previsione 2024-2026, presentato ieri. «Il bilancio quadra — legge i numeri Gianni Festi, dirigente comunale per il patrimonio e le finanze — Quasi 122 milioni per il 2024, in linea con i bilanci degli anni precedenti». Tra le entrate del Comune, la più significativa è l’Imis: «La scelta dell’amministrazione è quella di mantenere non solo una costanza di aliquote, più ridotte rispetto ad altre realtà comunali, ma anche le agevolazioni che riguardano alcune categorie economiche come le piccole imprese, i laboratori artigianali e i negozi». Agevolazioni, queste, che provengono dall’era covid e che pesano sul bilancio di Rovereto per circa 250.000 euro. «Pressione tributaria ridotta», dunque, ma a compensare non è la Provincia: «Nel 2024 ci sarà un minore trasferimento ai Comuni — prosegue Festi — Per Rovereto significa circa due milioni in meno sulla parte corrente», ovvero sulla quota destinata alle spese ordinarie. «Abbiamo cercato finanziamenti altrove — spiega Robol — Abbiamo avuto accesso al Pnrr e ad altri fondi europei». Finanziamenti richiesti per 18 progetti, tra cui «Station for Trasformation» da 6 milioni di euro: «È l’investimento più significativo per il percorso che creerà», dice Robol. Le aree oggi non più in uso della stazione ferroviaria verranno riqualificate in un «Green Innovation Hub».
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