Il PD roveretano esprime cordoglio alle famiglie per i gravi lutti che le hanno colpite a pochi giorni l’uno dall’altro e che condanniamo fermamente. Due donne, Mara e Iris, uccise barbaramente da uomini in una escalation di violenza ingiustificata.
Rovereto, 10 agosto 2023
Nel primo caso, avvenuto a Noriglio, colpisce come una lite condominiale abbia potuto degenerare in maniera così tragica con la morte di una donna.
Un evento simile non può non farci riflettere sul livello di aggressività che ormai permea le relazioni sociali. Le liti tra vicini ci sono sempre state e sempre ci saranno, ed è illusorio pensare che le autorità possano sempre controllarle, tuttavia ci chiediamo come sia possibile che una situazione del genere non abbia suscitato un’attenzione particolare e tempestiva da parte degli enti preposti, considerate le numerose denunce tra le parti e il crescente livello di conflittualità.
Se tali eventi fisiologici hanno esiti così eclatanti e tragici possiamo in qualche modo dedurre con preoccupazione che l’uso della violenza è diventato accettabile nella società.
Nemmeno la coesione e il controllo sociale normalmente garantiti da una piccola comunità come quella di Noriglio hanno potuto frenare la crescente “cattiveria” ed impedire un uso così sproporzionato della forza. A nostro modo di vedere è evidente che questo crescente livello di tensione nelle relazioni dentro le comunità è acuito anche dai toni eccessivi di un modo “gridato” di far politica.
Nel secondo tragico caso, avvenuto dopo poco tempo in un giardino pubblico a Rovereto, di nuovo una donna è stata vittima di un’aggressione immotivata e violenta che ha avuto un esito fatale.
In questo caso le considerazioni sono differenti e molto più complesse. Un soggetto problematico con un percorso personale difficile e complicato la cui pericolosità è stata certamente sottovalutata, e che doveva essere sottoposto a un maggior controllo, ma che altrettanto certamente aveva bisogno di una seria presa in carico di natura socio-sanitaria, sempre più difficile da giustificare, nonostante sia non tanto l’approccio migliore, quanto l’unico possibile. Probabilmente qualcosa non ha funzionato sotto l’aspetto giuridico e questo andrà verificato, oltretutto poco aiutano le politiche semplificatorie e demagogiche dei governi delle destre nazionali e locali.
Situazioni di precarietà e insicurezza sociale sono chiaramente favorite dalle (non) politiche sociali messe in campo dall’attuale giunta provinciale leghista che ha progressivamente smantellato il sistema di accoglienza diffusa delle persone riducendo così la sicurezza di tutta la comunità.
Sicuramente vanno garantiti la sicurezza e l’ordine pubblico sia potenziando il personale delle forze dell’ordine che ricorrendo agli strumenti tecnologici, vedi telecamere, utili al controllo del territorio, tuttavia è risaputo che prevenire è meglio che curare e che solo una società coesa e inclusiva può essere sicura e al contempo libera. La cura e il potenziamento dei servizi sociali, utili e necessari per migliorare la qualità della vita e la sicurezza di tutta la comunità, debbono essere la via maestra da seguire e sono indispensabili a fronteggiare casi sempre più frequenti di disagi che possono sfociare in eventi tragici come quest’ultimi.
Dobbiamo inoltre ancor più rafforzare le politiche dell’inclusione partendo dalle scuole, dai gruppi giovanili, dalle associazioni culturali e sportive, dagli oratori e stringere il legame tra associazionismo della terza età e la realtà sociale che ci circonda.
E’ poi del tutto evidente che gli attacchi politici rivolti al sindaco di Rovereto sono inopportuni e ingiustificati in quanto le competenze dei sindaci nella materia della sicurezza e dell’ordine pubblico sono molto limitate. Noi peraltro rifuggiamo dalla ricerca della soluzione semplice a problemi complessi, non è così che si fa politica e che si ricerca il bene della comunità.
Ci rincuora e conforta la risposta della città a questi tragici eventi attraverso momenti di riflessione presso i giardini di Rovereto organizzati da cittadine e cittadini, dalle organizzazioni sindacali e dalle parrocchie. Una risposta collettiva della comunità roveretana volta ad arginare e limitare questo crescendo di violenza molto in voga sui social.
Circolo PDT di Rovereto