L’onorevole del PD Sara Ferrari ha depositato oggi un’interrogazione al Ministro dell’ambiente per esortarlo a garantire il rispetto da parte di RFI delle prescrizioni, osservazioni e raccomandazioni di Provincia e Comune in merito ai lavori per il bypass ferroviario.
Sara Ferrari, 4 agosto 2023
La deputata democratica ha chiesto poi di sapere per quale ragione il Ministro non abbia ancora nominato il suo rappresentante nell’osservatorio che vigila sull’opera; di conoscere perché non sia ancora stato reso pubblico il progetto esecutivo di un’opera e di un cantiere così rilevanti e problematici; e per sottolineare l’importanza assicurare le migliori indagini ambientali sulle aree inquinate e le relative caratterizzazioni sul sottosuolo, alla luce anche dell’indagine della procura.
Ferrari auspica infine che i parlamentari e le forze politiche che appartengono alla maggioranza di governo, anziché limitarsi a fare comunicati stampa, collaborino fattivamente a livello nazionale per assicurare il rispetto delle garanzie di tutela ambientale e della salute pubblica, poste dalle amministrazioni locali provinciale e comunale a precondizioni della realizzazione dell’opera appaltata e perché si possa ottenere un impegno verso la bonifica integrale dei terreni inquinati di Trento nord, per lo studio dei quali l’esponente Pd ha ottenuto lo stanziamento di 2 milioni di euro.
IL TESTO DELL'INTERROGAZIONE
Al Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica e al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti - Per sapere - premesso che:
il progetto posto a base di gara per la realizzazione della Circonvallazione Ferroviaria di Trento, opera PNRR, non è ancora stato reso pubblico e non è quindi noto il cosiddetto progetto di fattibilità tecnico economica "plus", che dovrebbe contenere importanti modifiche, avendo recepito, per obbligo di Legge, alcune delle raccomandazioni elaborate da Provincia di Trento e Comune di Trento e imposte in sede di approvazione dal ministero;
tra i temi che destano maggiore preoccupazione nel progetto del bypass ferroviario di Trento vi è quello delle aree inquinate di Trento nord, uno dei 42 Siti di Interesse Nazionale (SIN), in quanto sotto il sedime della ferrovia, dove verrà realizzato lo scavo per posizionare i binari merci, non si è mai indagato, essendo quest’area esterna al SIN.;
dopo un'estenuante contrattazione tra R.F.I. e APPA, la prima si è impegnata ad eseguire otto sondaggi, escludendo però dalle indagini l'area dell'ex scalo Filzi, contrariamente a quanto indicato nella prescrizione B20 dell'ordinanza numero tre del commissario straordinario Paola Firmi, che recita testualmente: “va posta attenzione anche a caratterizzare i suoli dell'ex scalo, in quanto area che ha ospitato attività di movimentazione di vari tipi di merci da oltre un secolo”;
presso l’Osservatorio Corridoio del Brennero, organismo tecnico con funzione di indirizzo, controllo e garanzia per la gestione e la misurazione dello stato ambientale del territorio interessato dalla realizzazione della circonvallazione ferroviaria di Trento, risulta non essere ancora stato nominato il rappresentante del Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica e pertanto si fa presente al ministro in indirizzo che i primi lavori dell’opera stanno avvenendo senza aver prima rispettato le prescrizioni che impongono la caratterizzazione preliminare dei terreni interessati al cantiere;
secondo notizie di stampa, dopo le segnalazioni dei cittadini - circa scavi, carichi sospetti e mancate analisi dei materiali nell’area ex Filzi- la Procura di Trento avrebbe posto sotto sequestro materiale del cantiere oggetto di carotaggio per la caratterizzazione. L’11 luglio scorso, Italfer avrebbe infatti rinvenuto, alla presenza dei carabinieri del NOE e dell’APPA, proprio nei terreni ex Filzi la presenza di inquinanti, possibili residui della Carbonchimica;
nell’ambito di tale inchiesta, si apprende da notizie di stampa – ci sarebbe un primo indagato per ipotesi di reato di inquinamento ambientale e disastro ambientale per omessa comunicazione agli enti preposti del rinvenimento di inquinanti nell’area del cantiere posta sotto sequestro;
nel frattempo ancora non sono pervenute le risultanze dei carotaggi che sono stati richiesti sul sedime di scavo in corrispondenza della ferrovia nello spazio tra il SIN Sloi e Carbochimica;
il PD ha attivamente promosso richieste di indagini sulle aree inquinate ottenendo il finanziamento statale a tale scopo previsto dall’articolo 1, comma 694 della legge di bilancio n. 197/2022;
la tempistica di realizzazione del progetto che, per i vincoli del PNRR, ha la scadenza ravvicinata, pare portare oggi a giustificare forzature nella realizzazione del progetto stesso-:
quando intenda nominare il rappresentante del Ministero dell’Ambiente presso l’Osservatorio Corridoio del Brennero;
se intenda esortare RFI a rendere pubblico il progetto di fattibilità tecnico economica "plus", che dovrebbe contenere importanti modifiche e richiamarne il rispetto;
se condivida l’opportunità di utilizzare parte dei fondi stanziati dall’articolo 1, comma 694 della legge di bilancio n. 197/2022 per i carotaggi nell’area ex SLOI anche per ulteriori analisi sul tracciato;
se intenda prevedere una proroga dei tempi di realizzazione dell’opera stessa.
FERRARI