L’imbarazzante teatrino della peggior politica politicante

Siamo -forse- all’epilogo di uno spettacolo degradante ed umiliante per chiunque creda nel valore alto del fare Politica. Qui non c’entra il discorso di destra o sinistra, ma del mantenere un minimo senso del degno e dell’opportuno. Non stupiamoci se poi ad ogni tornata elettorale cresca l’astensione e votino sempre meno persone.
Alessandro Dal Ri, 30 luglio 2023

 

Ricapitolando, Fratelli d’Italia ha demolito (peraltro a ragione) la giunta attuale in praticamente tutti gli aspetti del suo quinquennio di affanno amministrativo e strafalcioni normativi. Cinque anni di cui potremmo prendere a simbolo i concerti di questi giorni, del formidabile flop del “Love Fest”. Il disperato tentativo di mettere una pezza (peggiore del buco) sul naufragio Music Arena, mentre un pensiero minimo, per fare un esempio tra i tanti, sulla riorganizzazione di una sanità trentina ormai alla deriva, non lo troviamo neanche cercandolo con il lanternino.

 

Nel frattempo, il segretario del Patt vinceva un congresso provinciale con un unico punto programmatico: “mai con i nazionalisti di Fratelli d’Italia”.

 

Oggi scopriamo, anche se lo si era capito dal primo giorno, che FdI ha scherzato e che le divisioni ed i distinguo sistematici rispetto ai leghisti riguardo tutti gli argomenti strategici per il futuro del trentino, in realtà erano un passatempo estivo.

 

Marchiori dal canto suo, con una disinvoltura disarmante, stappa addirittura la bottiglia di champagne per l’arrivo in coalizione non soltanto dell'antitesi politica del suo partito, ma anche di chi lui stesso aveva giurato pochi mesi prima essere il suo eterno avversario.

 

Sarà molto curioso ora capire quale lettura dei cinque anni appena passati prevarrà e, soprattutto, quale sarebbe il programma. Ma non è finita qua. Se c'è una destra che si spartisce i posti pur in disaccordo su tutto, ce n'è una seconda che candida Divina. E lo spettacolino continua.