Nel corso dei lavori del Consiglio provinciale di questi giorni sono state approvate due proposte a mia prima firma in materia di concessioni idroelettriche.
Alessandro Olivi, 8 giugno 2023
Per quanto riguarda le piccole derivazioni, vero capitale economico e sociale delle nostre comunità locali, la Terza Commissione permanente del Consiglio ha approvato all’unanimità il Disegno di legge con cui è stata introdotta una clausola che prevede la disattivazione automatica della attuale norma che obbliga i concessionari a mettere a gara le concessioni entro il 2027 nel caso in cui, come è ampiamente probabile, intervengano a livello nazionale nuove direttive o leggi quadri in materia di energia che introducono principi e criteri in grado di dare continuità agli attuali gestori.
Il Consiglio provinciale ha successivamente approvato la mia Risoluzione che impegna la Giunta ad attivare presso il Governo, nell’ambito della trattativa in corso con la Commissione europea, una modifica del PNRR volta ad ammettere forme di prosecuzione delle concessioni per le grandi derivazioni a scopo idroelettrico in esercizio, ivi incluse gestioni in-house, subordinatamente alla realizzazione di specifici piani industriali di investimenti per l’efficientamento degli impianti e misure di ristoro e di sostegno dei territori per la promozione di fonti di energia rinnovabile e per fronteggiare gli effetti negativi della crisi energetica di breve e lungo termine. Il tutto per pervenire ad un quadro nazionale, e locale, di prosecuzione delle concessioni per grandi derivazioni a scopo idroelettrico in esercizio anche oltre il 2024, promuovendo allo scopo anche le opportune modifiche all’art. 13 dello Statuto che sancisce la competenza della Provincia in materia di demanio idrico.
“Si tratta di un passaggio politico importante che dimostra lo spirito propositivo e costruttivo con cui sin dall’inizio, a fronte anche di scelte sbagliate della Giunta, abbiamo sempre cercato di difendere il valore strategico delle nostre centrali chiedendo soprattutto di lavorare per rafforzare le competenze della nostra Autonomia.
Il 2024 è imminente e affrontare le gare a regole invariate significherebbe rischiare di infilarsi in una competizione sfrenata senza garanzie di tutela per i territori”.