Il dilagare incontrollato di questo fenomeno degli appartamenti turistici sta ingenerando difficoltà di ogni genere, sia nel principale ambito della sostenibilità ambientale (si pensi alla viabilità, alle risorse idriche, al carico antropico…), ma anche di gestione ottimale dell’offerta turistica generando, come ribadito anche dalle Categorie economiche di riferimento, una concorrenza sleale rispetto alle altre tipologie economiche di offerta.Riva del Garda, 17 maggio 2023
La degenerazione di questo fenomeno crea fortissimi disagi alle nuove generazioni che spesso sono obbligate ad abbandonare il nostro territorio a causa dell’impossibilità di trovare casa. Stesse difficoltà sono inoltre riscontrate dai lavoratori stagionali del comparto turistico in primis, ma anche del mondo della scuola e di altri ambiti legati alla stagionalità. In altre città, oltre a questi disagi, il fenomeno degli appartamenti turistici sta generando anche grosse tensioni nell’ambito degli affitti per studenti universitari, ed è proprio di questi giorni l’esplodere di tale fenomeno a livello nazionale
Questo dilagare inoltre genera “sofferenza” all’offerta turistica tradizionale, quella del settore alberghiero, che è pure quella che genera anche posti di lavoro e maggiore ricchezza economica alle casse pubbliche. La degenerazione di tale fenomeno - laddove soggetti senza alcuna esperienza e sensibilità nel campo dell’accoglienza turistica stanno “accumulando” disponibilità ingenti di posti letto, presi in affitto da privati proprietari, da rivendere poi sui vari siti turistici - sta abbassando la qualità dell’accoglienza turistica e soprattutto il grado di fidelizzazione del turista; tutto questo a discapito dell’immagine del nostro territorio ma anche a danno dello stesso, laddove il concetto positivo di “turista”, in questo contesto, viene degradato a mero fruitore di “vacanza anonima”, e questo anonimato non permette certo di sentirsi inseriti in un contesto positivo verso il quale riservare attenzioni e cure.
Il dilagare incontrollato di tale fenomeno genera inoltre un serio e grave problema di convivenza all’interno dei medesimi edifici/condomini dove la maggior parte degli appartamenti vengono da sempre utilizzati quale fissa dimora delle famiglie residenti, mentre di recente alcuni appartamenti vengono invece utilizzati di settimana in settimana ad uso turistico. Si arriva addirittura a sfiorare il paradosso, laddove esiste oggi la possibilità che gli appartamenti riscattati nei palazzi a suo tempo realizzati quale intervento di edilizia economico popolare possano ora essere utilizzati a fini turistici. Ciò a mio avviso, oltre alle evidenti difficoltà di convivenza che questo fenomeno ingenera in tutti gli edifici residenziali, per questa fattispecie rappresenta pure un’aberrazione rispetto alle scelte urbanistiche a suo tempo compiute che avevano destinato quelle aree alle necessità dell’abitare delle fasce più deboli della popolazione, aree che per tale motivo erano state rese edificabili.
A tal proposito non si può non rilevare come la Provincia Autonoma di Trento abbia la competenza primaria in campo urbanistico e proprio questa competenza dovrebbe essere esercitata nel disporre provvedimenti utili a riaffermare il concetto stesso di destinazione urbanistica delle aree, declinando in maniera chiara la distinzione fra aree residenziali e aree a vocazione turistica; La Provincia Autonoma di Trento ha pure competenza primaria per quanto riguarda la leva fiscale tramite l’IMIS (Imposta immobiliare semplice – LEGGE PROVINCIALE 30 dicembre 2014, n. 14) con la quale stabilisce definizioni e calcolo dell'imposta per i fabbricati.
Tutto ciò premesso e considerato, con la presente MOZIONE il Consiglio comunale impegna la Sindaca e la Giunta:
- Ad intervenire perché vengano attivati i necessari controlli e la corretta applicazione del codice CIPAT previsto per legge; più in generale ad attivarsi affinché vi sia la corretta applicazione di ogni previsione normativa che sta in capo al Comune in ordine agli appartamenti turistici;
- Ad intervenire, anche e soprattutto con la collaborazione della nostra APT Garda Dolomiti che ha generato ed ha a disposizione un database degli appartamenti venduti sul web facilmente confrontabile con il registro DTU provinciale, al fine di verificare il corretto utilizzo del codice CIPAT e il rispetto delle regole sugli appartamenti turistici. In tal senso potrebbe essere utile/necessario dialogare anche con la società GESTEL Srl la quale, a sua volta, ha a disposizione dati significativi in ordine all’utilizzo dei singoli immobili ad uso residenziale;
- Ad attuare tutte le iniziative possibili per il Comune di Riva del Garda al fine di ottenere l’incasso della parte spettante della tassa di soggiorno generata dagli appartamenti turistici presenti sul nostro territorio comunale;
- Ad istituire una Commissione consiliare speciale, presieduta da un Consigliere comunale di minoranza e composta anche da membri esterni in rappresentanza di Garda Dolomiti, GESTEL Srl, UNAT e ASAT territoriali, al fine di confrontarsi assieme sulla problematica in questione e per definire una proposta condivisa che possa rappresentare la sintesi migliore con la quale approcciare tale tematica nel prossimo futuro. In tale sede sarà fondamentale a mio avviso concentrare gli sforzi al fine di condividere con la PAT, che ha la competenza in materia urbanistica, una ridefinizione delle funzioni ammesse nelle singole aree urbanistiche, al fine di limitare la libera “commistione” attualmente esistente fra residenzialità e offerta turistica nel medesimo ambito.
- Inoltrare la presente Mozione alla Giunta Provinciale.
Alessio Zanoni
Adalberto Mosaner
Gabriele Bertoldi
Tiziano Chizzola
Seguici su YouTube
Partito Democratico del Trentino