Lucia Maestri interroga la Giunta provinciale sulla vicenda degli inquilinio I.T.E.A. e delle bollette astronomiche

Di fronte alla totale inazione della Giunta provinciale ed all’inutile rimpallo delle responsabilità politiche, gli inquilini dell’I.T.E.A. gravati da enormi ed insostenibili costi per l’energia non trovano ancora risposte e brancolano nel buio dell’incertezza e della preoccupazione.
Trento, 15 marzo 2023

A fronte di ciò, la Consigliera del PD Lucia Maestri ha depositato oggi una specifica interrogazione, chiedendo alla Giunta provinciale quando affronterà la situazione; quali siano gli indirizzi politici della Giunta provinciale sul problema-casa per i vertici di I.T.E.A.; quali proposte immediate per affrontare il problema ed a che punto è il “Piano Casa”, ovvero il documento di programmazione politiche del settore.

 

IL TESTO DELL'INTERROGAZIONE

 

 

LE RESPONSABILITA’ DELLA POLITICA

 

L’eterno gioco dello “scaricabarile” non funziona più.

Davanti all’enormità del problema che, già con gli ultimi mesi dello scorso anno, investe gli affittuari delle abitazioni I.T.E.A. colpiti dall’improvvisa ed insostenibile crescita dei costi energetici, la politica – e quindi la Giunta provinciale e la maggioranza che la regge – deve assumersi le sue responsabilità, nell’individuare una soluzione percorribile.

La questione è ormai arcinota.

L’aumento dei costi energetici, coinciso con la crisi economica ed il conflitto russo-ucraino in essere, ha fatto esplodere in brevissimo tempo la spesa energetica, soprattutto in quelle realtà abitative plurime che conteggiano l’energia fra le spese condominiali. E così, per molti, a fronte di costi che si collocano mediamente nell’ordine di due migliaia di euro bimestrali, diventa del tutto insostenibile questo sforzo, la cui drammaticità incide sulla qualità del vivere ed anche sui suoi fondamentali. Nemmeno la rateizzazione riesce a rappresentare più una soluzione percorribile e quindi adesso è necessario che la politica intervenga velocemente, studiando una risposta collettiva, prima che il disagio si trasformi in comprensibile rabbia sociale.

In una riunione svoltasi nei giorni scorsi tra inquilini I.T.E.A. e la Presidente Gerosa ed avente per oggetto la trattazione dell’argomento “caro-bollette”, riunione nella quale uno degli inquilini ha affermato: “o si mette il cibo in tavola o si pagano le bollette” sollecitando la Presidente a trovare celermente una soluzione al problema, la Presidente di I.T.E.A. ha dichiarato: “Nulla posso fare io. La Provincia solamente è deputata a prendere decisioni poliitche e di indirizzo in materia di politiche provinciali per la casa, cui I.T.E.A. si deve attenere.” E continuando: “Non compete infatti alla Società dare soluzioni politiche, in quanto come noto, I.T.E.A. s.p.a. è un ente strumentale della Provincia appunto ed è tenuta a rispettare la normativa ed i regolamenti vigenti.”

La motivazione adotta dalla Presidente, pur trovando una sua giustificazione sul piano formale sembre, sul versante sostanziale, suonare come una “presa in giro”. Risulta infatti che il ruolo di Presidente della società I.T.E.A. s.p.a. ente strumentale della Provincia, sia attribuito alla persona che la Giunta provinciale ha indicato come suo rappresentante nel C.d.A., nomina che costituisce in sé atto fiduciario, espresso dalla Giunta verso il designato/a e tale atto fiduciario dovrebbe tradursi in scelte politiche condivise con il governo della Provincia.

Dalle parole pronunciate dalla Presidente – e sopra richiamate – non pare invece esservi sintonia alcuna fra il designante e la designata, al punto che quets’ultima denuncia “l’assenza di decisioni politiche e di indirizzo in materia di politiche provinciali per la casa, cui I.T.E.A. si deve attenere.”

La cronaca politica di questi ultimi due mesi consegna ai trentini un panorama, nell’area del centro-destra, contraddistinto dalla designazione dell’attuale Presidente I.T.E.A. al ruolo di candidata per la Presidenza delle Provincia stessa, in alternativa all’attuale Presidente Maurizio Fugatti, forse anche in considerazione del fatto che quella sintonia di intenti, ovvero quel gioco di squadra tanto sbandierato ad uso della propaganda, sta facendo letteralmente acqua, soprattutto nella gestione del “problema-casa”. Ma forse Gerosa è convinta di diventare più utile alla “causa I.T.E.A.” sedendo sullo scranno più alto dell’autonomia speciale, in un gioco fatto solo di spostamento di pedine. L’orizzonte descritto è comunque un indecente gioco delle parti del tutto stucchevole e pericoloso. Non si può giocare infatti sulle spalle dei più deboli, perpetrando un evidente disinteresse circa i problemi che gli inquilini I.T.E.A debbono affrontare quotidianamente.

A fronte di questo scenario quindi, la Giunta provinciale - che stanzia centinaia di milioni per infrastrutture dal vago sapore elettoralistico, come quelle previste ad esempio per la viabilità giudicariese e rendenese e brucia mezzo milone di euro per la recinzione dell’area S. Vincenzo - cosa propone?

Forse è opportuno rammentare a questo governo, così distratto ed assente di fronte ai nodi critici e più complessi, che le politiche sociali ricomprendono la necessità di occuparsi responsabilmente di urgenze come queste, con una sollecitudine che richied eun impegno al di sopra dell’ordinaria amministrazione. Pur tralasciando infatti la scandalosa situazione delle centinaia di alloggi I.T.E.A, ancora sfitti ed inutilizzati in un momento di alta domanda abitativa, non è accettabile questo lungo e pericoloso silenzio istituzionale, davanti ad una emergenza vera e concreta.

Mentre I.T.E.A ribadisce che la materia va normata dalla politica e la Giunta provinciale sprofonda in un rimpallo evidente di doveri e compiti, chi rimane sempre più in sofferenza sono i residenti, costretti addirittura, nel Trentino del terzo millennio, a dover scegliere fra la morosità o la sopravvivenza. A questo ci ha portato una politica gonfia solo di scellerata retorica e che insegue il “popolo” per il consenso e mai per risolverne i bisogni reali, rendendo così del tutto inutile anche la molteplicità delle possibilità offerte dalla specialità autonomistica. Se questo è il modo di difendere e promuovere l’autonomia trentina, non oso pensare cosa ci riserverà il futuro.

Tutto ciò premesso , si interroga la Giunta provinciale per sapere:

- se e quando intende porre all’ordine del giorno della propria agenda politica il tema di cui in premessa;

- se esistano e in caso di risposta affermativa quali siano gli indirizzi condivisi in tema di politica della casa tra la Provincia (ente designante) e la Presidenze I.T.E.A. e come tali indirizzi si traducano nelle linee elaborate dalla Provincia per l’intero C.d.A. dell’ente strumentale;

- nell’immediato – e per fronteggiare subito la drammatica situazione del presente – cosa ritiene di poter proporre, con effetto immediato, davanti al problema dell’impossibilità degli inquilini I.T.E.A. di essere solvibili per la spesa energetica;

-   in quale ordine di priorità la Giunta pone tale questione nel riparto della spesa pubblica e degli interventi straordinari connessi ad una simile emergenza,

- a che punto è, se esiste ancora, il “Piano Casa” che la Provincia dovrebbe elaborare come impianto generale delle poliitche di settore per la Legislatura.

 

A norma di regolamento si richiede risposta scritta.

 

 

                                                                                           Cons. Lucia Maestri