Sistema informatico dell'Apss, di male in peggio. Aumentano le difficoltà degli operatori, Maestri: ''Criticità anche nel programma per la gestione delle terapie''

TRENTO. “La situazione sta peggiorando di giorno in giorno”. Usa queste parole la consigliera provinciale del Partito Democratico, Lucia Maestri, per descrivere la situazione che si sta vivendo all'interno dell'Azienda sanitaria e che riguarda il sistema informativo la cui “evidente defaillance”, spiega l'esponente del Pd, sta mettendo in crisi il già sofferente sistema sanitario provinciale.
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"Il Dolomiti", 9 febbraio 2023

 

“Ritardi nelle cure e nelle somministrazioni di farmaci essenziali, confusioni amministrative, errori negli ordini, materiali destinati in un luogo e giunti in un altro e via elencando sono gli esiti dell’introduzione del nuovo sistema operativo digitale 'S.A.P. S/4 Hana', che pare aver fallito i suoi obiettivi, ancor prima di essere messo a regime. Si tratta di una situazione allucinante ed alla quale va posto rimedio con la massima tempestività” ha affermato Lucia Maestri che proprio nelle scorse ore ha presentato una seconda interrogazione scritta in Consiglio provinciale dopo quella già presentata il 13 gennaio scorso nella quale si chiedeva riscontri sul pessimo funzionamento fornito dal nuovo sistema operativo digitale dell’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari. (QUI L'ARTICOLO)

 

IL NUOVO SISTEMA

A ricostruire l'adozione del nuovo sistema è la consigliera provinciale Maestri che riposta il verbale dei deliberazione dell'Apss del 2019 attraverso il quale vengono descritti i tanti processi informatici necessari all’Azienda , gli oltre 2 mila utilizzatori del sistema, dei quali 1.400 sono operatori con funzioni limitate. Si parla delle richieste di reparto e degli ordini a fornitore che sono oltre 70.000 l’anno e oltre 100.000 sono invece le richieste di materiali e farmaci dai reparti ai magazzini.

 

Nell’adozione poi della deliberazione di acquisizione del sistema E.R.P. (Enterprise Resource Planning), l’ Azienda individua la società S.A.P., definita, scrive la Maestri nell'interrogazione, “azienda leader di prodotto e di mercato tra le soluzioni E.R.P., nella sua versione S/4 Rava” e tale prodotto come “la soluzione più rispondente agli obiettivi aziendali”.

 

I COSTI

Il progetto di implementazione del nuovo sistema stima un costo delle licenze “S.A.P. S/4 Hana”, necessarie al progetto stesso, per un importo “una tantum” pari ad euro 961.360 euro, somma alla quale, viene spiegato nell'interrogazione, devono essere aggiunti poi gli oneri afferenti la proposta pervenuta da “Trentino Digitale s.p.a.” in forza dell’intervento a supporto dell’implementazione Sap. e quantificati in un totale pari ad 107.847 euro al netto di iva.

 

Alla luce di tutto questo, risulta quindi un costo complessivo per l’acquisizione del software, pari ad euro 1.092.933,34 euro, somma alla quale va aggiunta inoltre, come indicato in delibera, la cifra di 400 mila euro per la manutenzione annua.

 

Il sistema, non viene adottato immediatamente ma vi è uno slittamento del cosiddetto “go-live” del sistema dovuto alle note vicende legate allo stato di emergenza nazionale ascrivibile alla diffusione della pandemia Covid19 e ricompreso fra le date 1.1.2021 e 1.1.2022.. Uno slittamento che, se da un lato porta l'azienda a poter intensificare la formazione per il personale, dall'altro fa aumentare i costi.

 

“Oggi – spiega Lucia Maestri - è evidente come, dopo quattro anni dalla decisione e dalla relativa deliberazione di Apss per il cambiamento del sistema; tre anni di lavori per giungere al 'go-live' previsto per il primo gennaio di quest'anno ed oltre un milione di euro già spesi, il sistema operativo digitale 'S.A.P. S/4 Hana' non funziona affatto”. Peraltro, va anche sottolineato come l’avvio dell’attività del nuovo sistema ha riguardato, fino ad oggi, la sola parte degli ordini interni e verso i fornitori, mentre tutte le restanti gestioni proseguono con il precedente sistema operativo.

 

I PROBLEMI

Come già denunciato in una precedente interrogazione, Lucia Maestri torna a sottolineare come quotidianamente gli operatori e le operatrici vivano in una continua situazione di grave difficoltà, lamentando, ad oltre un mese dall’entrata in funzione del nuovo sistema operativo per i settori di gestione sopra ricordati, “pesanti disagi, ritardi e complicazioni inutili dell’attività anche di semplici ambulatori, a causa dell’irreperibilità di tutti i materiali necessari: dai farmaci alle bende; dai cateteri alle protesi ortopediche”.

 

Ma la situazione sembra anche peggiorare nel corso del tempo. “Sono venuta a conoscenza di ulteriori complicazioni gestionali – spiega sempre la consigliera Maestri - dovute al malfunzionamento in blocco anche del sistema operativo digitale 'Tecum', introdotto circa quattro anni or sono ed utilizzato per gestire e registrare l’intera terapia dei pazienti ricoverati. Si tratta di un malfunzionamento che aggroviglia di fatto il necessario rispetto degli orari di somministrazione delle terapie ai pazienti ricoverati e rende impossibile la prescrizione e la verifica delle terapie stesse, costituendo in ciò un gravissimo pericolo per la salute e addirittura la vita dei pazienti stessi”.

 

Sui malfunzionamenti sono diverse le preoccupazioni ma a queste non sembrano essere arrivate risposte. “Si tratta di una situazione, drammatica, incredibile ed alla quale va posto rimedio subito, concentrando ogni sforzo per trovare le soluzioni più rapide ed idonee – spiega Lucia Maestri – e per questo vogliamo sapere se questa Giunta Provincia è a conoscenza di quello che sta accadendo, quanti sono i costi sostenuti e cosa si intenda fare”