Come ampiamente previsto, oggi la maggioranza ha bocciato la mia mozione con la quale proponevo di finanziare i 41 progetti di rifacimento degli acquedotti che i Comuni trentini hanno presentato sul PNRR ma che, pur considerati ammissibili e quindi validi, non hanno ricevuto copertura finanziaria.
Trento, 9 febbraio 2023
Sono stati molti i Comuni e i Consorzi che hanno aderito al bando PNRR, con progetti anche innovativi, per un importo ammesso di oltre 130 milioni. La mia proposta mirava a valorizzare il grande lavoro messo in campo dai Comuni, a non sprecare questo importante investimento, ed iniziare a ristrutturare il nostro sistema acquedottistico che -dati alla mano - perde tra il 30 e il 40% dell’acqua e che abbisogna di oltre 500 milioni di investimento per essere completamente rimesso a nuovo.
In sede di discussione dell'assestamento di bilancio provinciale, lo scorso luglio, la Giunta e la maggioranza provinciale avevano già bocciato una mia analoga proposta che proponeva un piano decennale per affrontare questo tema. Evidentemente la destra trentina non ritiene che questa sia una priorità, e che si possa continuare a rinviare il problema con qualche "vedremo" "valuteremo" "le risorse sono limitate".
Eppure il problema esiste, tocca direttamente i cittadini e i Comuni, tanto che l’anno scorso sono state decine quelli costretti a dover razionare o limitare l’uso dell’acqua pubblica e potabile. Le risorse nel bilancio provinciale ci sono, è una questione di priorità e di scelte.
Come quella di promettere di corsa 50 milioni di € per il territorio di Pinè a mò di indennizzo per un progetto mai nato, per una promessa elettorale mancata, per una figuraccia di dimensioni olimpiche a cui la Giunta ha consapevolmente deciso di esporre un territorio. Mentre le risorse per gli investimenti dei Comuni sono a zero e, ben che vada, per gli acquedotti ci saranno 20 milioni da spartire tra 160 comuni, con invece progetti per 130 milioni già pronti ed appaltabili.