Panem et circenses. Il PD, con Zeni, interroga sull’ area S. Vincenzo e sulla sua gestione

Sotto questo titolo, il Consigliere del PD Luca Zeni ha depositato oggi una specifica interrogazione in Consiglio provinciale, relativamente all’area ex San Vicenzo ed alla futura programmazione di eventi e concerti in quello spazio urbano, proprio nell’anno elettorale.
Trento, 3 gennaio 2023

Dopo il bando di gestione andato clamorosamente deserto – forse con malcelata soddisfazione da parte della Giunta provinciale – adesso si è avviato il meccanismo della trattativa privata, rispetto alla quale però non trapela nulla, pur trattandosi sempre di denaro ed interesse pubblico.

Ciò posto, il Consigliere Zeni chiede di conoscere i soggetti economici con i quali si è avviata la trattativa privata per la gestione dell’area; quali costi sono comunque previsti, in proposiuto, a carico del bilancio provinciale

ed a quanto ammonta l’eventuale indennizzo che la Provincia è disposta a riconoscere alla società gestrice per i lavori di approntamento dell’ area, nel caso in cui si ritenga di riconoscere tale indennizzo anche nella procedura di assegnazione a trattativa privata.

 

 

IL TESTO DELL'INTERROGAZIONE

 

PANEM ET CIRCENSES

 

   Come certamente noto, la carriera politica di Marco Terenzio Varrone Lucullo ebbe una straordinaria spinta quando il magistrato, da semplice “edile curule” offrì a Roma ed ai suoi cittadini degli straordinari giochi circensi oltremodo sfarzosi. Poco dopo, egli fece approvare una generosa “lex frumentaria” e, di lì a breve, divenne prima “praetor peregrinus” e poi console (73 a.C.). E’ quindi probabilmente con riferimento a lui che il poeta Giovenale scrisse: “Populus duas tantum res anxius optat panem et circenses” (Il popolo desidera ansiosamente solo due cose: pane e giochi circensi).

   Di fronte a questa memoria storiuco-letteraria e fedeli alla lezione vichiana sui corsi e ricorsi storici, non ci è estranea l’impressione che Lucullo stia ritornando quanto meno nelle proposte, dal forte sapore elettorale, di una nutrita serie di nuovi concerti con i quali popolare e dare senso all’area ex San Vincenzo a Trento, sulla quale la Provincia, senza alcun coinvolgimento di altre Istituzioni del territorio, propone e dispone a piacimento.

E’ infatti notizia di queste ore quella della volontà di fare un altro enorme concerto di massa, con un contorno di altri eventi “minori”, ma comunque tutti ad alto impatto di frequentazione. In proposito quindi la Giunta provinciale aveva promosso un bando di gestione dell’intera area, guarda caso, andato clamorosamente deserto, con malcelata soddisfazione del Presidente che può quindi affermare: “ora si può andare a trattativa privata”, palesando così forse una scelta che era già nelle intenzioni e nelle comodità del governo provinciale.

   Ancora una volta, aggirando facilmente norme e leggi – e cercando in ogni modo di tenere lontano dall’organizzazione figure come quelle di funzionari e dirigenti che potrebbero sollevare qualche problema – la Giunta provinciale sogna in grande: Bruce Sprigsteen, Tiziano Ferro, Marco Mengoni e via citando.

   Ovviamente non si parla di costi da imputare al bilancio provinciale, ma su questo verante non c’è alcun problema di risorse, come testimoniano i continui investimenti in sanità, scuola, politiche abitative, accoglienza e sicurezza sul lavoro. L’opulenza del bilancio 2023 è tale da poterci permettere decine di concerti ed eventi, purché abbiano un ritorno mediatico sul consenso politico, perché è questo l’unico vero obiettivo della Giunta provinciale e del suo Presidente.

Stona però la vicenda del bando andato deserto ed ancor più il silenzio imposto sui soggetti economici che hanno “manifestato interesse” per la gestione dell’area in oggetto.

   Sembra inoltre che il bando prevedesse, per il vincitore, l’assunzione di oneri non irrilevanti per opere di sistemazione ulteriore dell’area ex San Vincenzo, oneri a fronte dei quali pare che la Provincia fosse pronta a rimborsare una spesa massima pari a 200.000,00.= euro. Tali opere di sistemazione così come individuato dal rendering allegato al bando stesso, si dovevano fondare poi sull’armonizzazione della Music Arena, con futuri campi sportivi, con il grande spazio usato per il concerto di Vasco Rossi e con un enorme parcheggio.

Seppure il P.R.G. del Comune di Trento preveda appunto in quella zona, se non si erra, attrezzature sportive e ricreative, il medesimo richiama però l’esigenza di un progetto unitario che dovrà essere approvato dal Consiglio comunale. Per la realizzazione dei due campi sportivi previsti e per dare un senso di continuità agli spazi dentro l’area ex San Vincenzo, bisognerebbe inoltre spostare il palco dei concerti a nord, vicino al futuro parcheggio, ma ciò sembra molto difficile perché la zone del palco pare del tutto inamovibile dall’attuale sede, a causa della rete dei sottoservizi che obbligano a mantenere lo spazio destinato ai concerti nel bel mezzo dell’intera area ex San Vincenzo.

   Davanti a questi problemi ed anche, come si ricordava più sopra, agli oneri che il bando poneva in capo al vincitore, la gara è andata “inaspettatamente” deserta. Ora quindi si può assegnare la gestione per trattativa privata e sulla quale, senza dubbio, la Giunta avrà già le idee ben chiare, circa le possibili partnership. Costoro dovranno garantire almeno sette concerti, con un pubblico massimo composto da ventimila persone cadauno per l’anno 2023 e nel periodo compreso fra il 15 maggio ed il 30 settembre, senza sovrapporre tali date con altri eventi di rilievo programmati durante l’estate come il Festival dell’Economia, il Festival dello Sport, il Trentodoc Festival, ma anche probabilmente le Feste Vigiliane e quant’altro affolla l’estate cittadina e provinciale, il che riduce non di poco l’appetibilità delle date , posti i giorni di allestimento e smontaggio e la compatibilità della disponibilità dell’area con le date dei tour di “artisti di notorietà e successo nazionale o internazionale”.

   L’impressione insomma è quella dell’ennesimo e confuso pasticcio e della scarsa pianificazione, ma non importa. Ciò che conta veramente è dare al popolo quello che “desidera ansiosamente: pane e giochi circensi” e così anche gli inquilini ITEA delle Torri di Madonna Bianca/Man potranno essere contenti: bollette alle stelle, ma possibilità di sentire, in presa diretta, concerti, prove, affluenze di pubblico e quant’altro possa giovare a predisporre favorevolmente l’animo pe garantire nuovo consenso al Presidente Fugatti.

Infine, preme qui richiamare l’attuale disponibilità del Comune di Trento per una riapertura del ragionamento relativo alla collocazione del “Nuovo Ospedale Trentino” in quella geografia , disponibilità che invece pare cozzare con la posizione della Giunta provinciale del tutto contraria, almeno così pare, ad ogni proposta di spostare altrove quell’area ludica che appare oggi come uno dei pochi risultati concreti delle politiche di questa maggioranza provinciale

Tutto ciò premesso, si interroga la Giunta provinciale per sapere:

- quali sono le agenzie con le quali si è avviata – ed è in corso - la trattativa privata per la gestione dell’area ex San Vicenzo/Music Arena di Trento e sulla base di quali criteri sono state scelte tali società;

- quali costi sono previsti comunque a carico del bilancio provinciale, per la messa a regime dell’area ai fini di un suo utilizzo per la mole dei concerti ipotizzati per il corrente anno;

- se ed a quanto eventualmente ammonta, l’indennizzo da parte della Provincia delle spese sostenute dalle società per la messa a regime dell’area così come previsto nel bando, anche nel caso di procedura di trattativa privata.

 

A norma di Regolamento si richiede risposta scritta.

 

 

                                                                                     avv. Luca Zeni