Sarà attivo tra gennaio e febbraio l'impianto fotovoltaico che il Gruppo Dolomiti Energia sta realizzando sul tetto di un immobile di sua proprietà nella zona industriale di Rovereto (ad oggi, l'impianto più grande d'Italia), al servizio della prima comunità energetica nata in città.
F. Berteotti, "IL T Quotidiano", 30 novembre 2022
La Cer Vallagarina (Comunità energetica Vallagarina) costituita poche settimane fa dall'aggregazione di alcuni dipendenti del Gruppo Dolomiti Energia, sarà servita da un impianto che, una volta in funzione, avrà una potenza di 530 kW e una produzione attesa di 600.000 kWh in un anno. Lunedì sera, al centro civico del Brione, si è tenuto un incontro informativo molto partecipato, organizzato dai circoli del PD di Rovereto e di Futura. In attesa che il quadro normativo sulle comunità energetiche rinnovabili sia completo (ciò dovrebbe avvenire entro Natale), la Cer Vallagarina sta già accogliendo le prime richieste di adesione da parte di privati cittadini e piccole e medie imprese, ad oggi circa 180. «Nella costruzione di comunità energetiche -ha dichiarato il sindaco di Rovereto Francesco Valduga - l'ente pubblico deve fare da facilitatore. Basti pensare alle superfici e strutture presenti sul territorio, come gli impianti sportivi e gli istituti scolastici, che hanno delle potenzialità altissime e sono ideali nell'ottica di forme di consumo collettivo».
Stanti i 2,2 miliardi di euro di fondi stanziati dal Pnrr per la promozione delle Cer (prevedendo inoltre un finanziamento a tasso zero fino al 100% dei costi ammissibili per i comuni con meno di 5.000 abitanti), il Politecnico di Milano ha stimato che, nei prossimi cinque anni, in Italia nasceranno 40.000 comunità energetiche (in Trentino ne sono ipotizzate 400) che coinvolgeranno oltre 1,2 milioni di famiglie, 200.000 uffici e 10.000 piccole e medie imprese, con il macro obiettivo previsto dal Piano Energia e Clima di raggiungere la penetrazione del 70% di rinnovabili in Italia entro il 2050.
Ma quali sono i benefici nell'aderire a una Cer? «Sono di natura economica ma anche ambientale e sociale in quanto c'è una forte ricaduta sul territorio stesso - ha spiegato Giacomo Cantarella, della società EPQ di Dolomiti energia - Dal punto di vista economico, quando una Cer produce energia e la immette completamente in rete, questa prende la valorizzazione di mercato. Una volta che tutta, o parte, di questa energia viene contestualmente consumata da un'aggregazione di consumatori, su quell'energia viene erogato un incentivo di 110 euro mWh che molto probabilmente aumenterà a 120 euro mWh poichè è in consultazione al Mase (Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica) la bozza di un decreto che prevede una premialità di 10 euro mWh per le regioni del nord Italia».
L'obiettivo finale è massimizzare la quantità di energia condivisa. Come? «Si possono indirizzare i consumi nella fascia centrale della giornata quando c'è più sole o aggregare più consumatori - ha spiegato Romano Stefani, responsabile commerciale di Dolomiti energia - in modo che la maggioranza dell'energia prodotta venga anche contemporaneamente consumata. Quell'energia, quantificata, beneficerà dell'incentivo che va alla comunità energetica per essere redistribuito sui costi di gestione, su progetti sociali attivabili sul territorio e naturalmente per ammortizzare i costi di investimento».
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