La Conferenza delle Democratiche e il Partito Democratico del Trentino inviano questo appello alla giunta provinciale
Egregio Presidente Fugatti,
le chiediamo di tornare a investire sull’educazione come strumento fondamentale di prevenzione contro la violenza sulle donne.
Trento, 25 novembre 2022
I dati presentati ieri sulla violenza contro le donne in Trentino ci danno numeri impressionanti come sempre e addirittura in aumento per quanto riguarda l’accesso al pronto soccorso, gli ammonimenti emanati dalla Polizia e le denunce sporte dalle donne. Tutto questo ci dice ancora una volta che anche il nostro territorio, la nostra comunità non sono indenni da questa piaga sociale.
L’aumento delle donne che ricorrono ai servizi non residenziali (389 sono state nel 2021 con quasi 500 minori) ci indica con precisione che il fenomeno, che riguarda per il 72% donne italiane, (perché le straniere prive di supporti amicali e familiari, ricorrono anche a quelli residenziali) è radicato dentro i rapporti affettivi e non riguarda contesti di disagio ma di apparente normalità.
La crescita di questi numeri, che ci sbattono in faccia una impressionante e non tollerabile realtà, dimostra però anche che siamo sulla strada giusta, cioè che il sistema messo in piedi da oltre 10 anni in Trentino, di presa in carico delle donne e dei loro figli, coordinata da tutti i soggetti istituzionali e del terzo settore presenti sul nostro territorio ha costruito una condizione di sicurezza della quale le donne sono sempre più consapevoli e dunque sempre più disposte a trovare il coraggio e la forza di uscire dalla propria condizione.
Quando i numeri in chiaro aumentano vuol dire che sta aumentando l’emerso, che comunque l’Istat stima essere solo il 10% del totale e quindi dobbiamo continuare in questo percorso perché sempre più donne possano essere accolte in sicurezza e accompagnate anche con gli aiuti per l’inserimento lavorativo e abitativo a ricostruirsi una nuova vita.
In questi giorni in Parlamento sono stati approvati indirizzi di azione per affrontare questo fenomeno, che in Trentino sono già tutti presenti, dunque è importante che si prosegua su questa via, lavorando anche sulla maturazione della consapevolezza maschile della violenza e sul superamento di stereotipi culturali che ingabbiano donne e uomini in ruoli socialmente fissati. È necessario allora, come è stato condiviso anche a livello nazionale che si prosegua a lavorare ad ogni livello scolastico, per una nuova cultura del rispetto e delle pari opportunità, riattivando i percorsi di educazione che in Trentino erano attivi e apprezzati già da molto tempo ma che sono stati immotivatamente stoppati da 4 anni dalla Giunta Fugatti.
Abbiamo già perso troppo tempo prezioso.
La politica trentina non può dividersi ideologicamente su questo fondamentale strumento di prevenzione.
On. Sara Ferrari
Lucia Maestri
Minella Chilà
Selene Sordo, Roshanti Nicolò, Mariangela Girardelli, Angela Falla, Mariarosa Degasperi, Katia Ferrari, Alessandra Sighele, Chiara Rossi, Carmen Noldin, Sandra Dorigotti, Aida Ruffini, Arianna Miorandi, Caterina Pasolli, Michela Calza’, Rosalba d’Aiello, Laura Froner, Matilde Carollo, Raffaella Ugolini, Eleonora Stenico, Paolo Cova, Alessandro Giovannini, Cecilia Meggio, Alessandro Dal Ri, Michele Toccoli, Michele Sartori, Tullio Campana, Luca Zeni, Liliana Bertolini, Davide Nicolussi Moz, Simone Paternoster, Giancarlo Colla, Giulia Bergamo, Adalberto Mosaner, Luigi Olivieri, Nicola Simoncelli, Lucia Gatti, Pierfrancesco Rensi, Silvia Franceschini, Marco Buiatti, Alessandro Fedrigotti, Giuseppina Sarni, Paolo Serra, Miriam Francesconi, Cristina Frassoni, Luciana Chini, Simonetta Dellantonio, Gianluca Zadra