Accesso agli atti: la Provincia di Trento condannata a pagare le spese legali al consigliere del Pd Luca Zeni per il ricorso sul caso Maccani

Era l’ottobre 2021 quanto il gruppo consiliare del Partito democratico del Trentino denunciava la costante assenza di trasparenza dell’attuale amministrazione provinciale: soltanto 7 richieste di accesso agli atti su 39 totali presentate dai consiglieri del Pd avevano ottenuto risposta entro i termini.
Trento, 15 novembre 2022


La trasparenza della pubblica amministrazione e la tutela delle funzioni di controllo da parte dei consiglieri provinciali sono principi di fondo del nostro ordinamento.
Di fronte alla reiterata reticenza della pubblica amministrazione provinciale il consigliere Luca Zeni ha deciso di ricorrere al Tar per tre richieste rimaste inevase. In due casi, in materia di sanità, solo dopo la notifica del ricorso la pubblica amministrazione ha provveduto a fornire la risposta; nel caso che riguardava la rimozione del dirigente del servizio di polizia amministrativa, il consigliere ha dovuto invece procedere con l’iscrizione a ruolo.


“È stata una scelta sofferta quella di ricorrere al Tar, perché dentro le istituzioni dovrebbe esserci un rispetto delle regole tale da consentire sempre il corretto svolgimento delle funzioni”, ha dichiarato il consigliere Zeni. “Di fronte ad una reticenza prolungata e costante, sarebbe stato però sbagliato lasciar correre ancora, a tutela delle istituzioni stesse e del ruolo di Consigliere provinciale, anche per le future legislature”.


“Le istituzioni ed il rispetto delle regole dell’ordinamento sono la base del patto sociale”, prosegue Zeni, di professione avvocato, “Soltanto il corretto funzionamento delle istituzioni consente un confronto politico corretto, anche in situazione di profonda divisione tra visioni politiche. L’auspicio è che la giunta provinciale cambi rotta, ed inizi ad avere un maggior rispetto delle istituzioni che sta rappresentando”.


Qui il testo completo della sentenza, con le chiare motivazioni che riconoscono il diritto di accesso dei consiglieri e il dovere di trasparenza della pubblica amministrazione.