I tre ottusi "no" della Giunta provinciale alle proposte costruttive contenute nella mia mozione sull’energia sono la dimostrazione dell’incapacità dell’Esecutivo di confrontarsi nel merito per un percorso cooperativo di valorizzazione delle prerogative dell’Autonomia e soprattutto sono contrari agli interessi attuali e futuri delle famiglie e delle imprese.
Alessandro Olivi, 9 novembre 2022
Ho proposto di modificare il Piano annuale di distribuzione dell’energia gratuita di cui la Provincia dispone (140 milioni di kWh annui) assegnando quote maggiori della stessa ad utenze di pubblico interesse quali le Case di Riposo e gli acquedotti comunali in modo da contribuire all’abbattimento delle tariffe e delle rette a carico delle famiglie.
Ho proposto di avviare la procedura per la modifica della legge provinciale sull’energia n. 20 del 2012 per ricomprendere tra le utenze di pubblico interesse assegnatarie dell’energia gratuita e/o agevolata le famiglie a più basso reddito e le filiere produttive strategiche per lo sviluppo del territorio.
Soprattutto ho proposto di avviare la procedura per la modifica dell’articolo 13 dello Statuto di Autonomia che prevede, attraverso un’intesa con lo Stato, la proroga delle concessioni delle grandi derivazioni idroelettriche sulla base di piani industriali di investimento per l’incremento della capacità di produzione energetica unitamente a una durata maggiore delle concessioni a fronte della trasformazione degli attuali concessionari in società interamente pubbliche. Una strada, quella della modifica pattizia dello Statuto, in grado di rafforzare ancora di più per il futuro le competenze dell’Autonomia in alternativa al terzo tentativo della Giunta di ricorrere ad una legge in palese conflitto con le norme della Costituzione tenuto anche conto delle due sonore bocciature di questi anni.
I tre "no" della Giunta sono immotivati o, meglio, si giustificano solo in ragione dell’appartenenza politica di chi fa le proposte.
La realtà è che la Giunta non ha un progetto sull’energia, non considera l’Autonomia uno strumento di innovazione e preferisce la distribuzione a pioggia di bonus indifferenziati ed iniqui.
Continuerò e continueremo a fare proposte costruttive che non guardano alle prossime elezioni ma a costruire un Trentino più moderno e più giusto.