Oggi in Consiglio provinciale si è continuato a discutere della delicatissima situazione della sanità pubblica trentina, ed è stata l’occasione per parlare e fare il punto anche della vicenda del Nuovo Ospedale di Cavalese (NOC), oggetto di una mozione del Gruppo provinciale del PD del Trentino a prima firma del cons. Manica (qui allegata), bocciata da Giunta e maggioranza.
Trento, 27 ottobre 2022
Vale la pena ripercorrere a larghi tratti la vicenda. L’ospedale di Cavalese è stato costruito dalla Magnifica Comunità nel secondo dopoguerra. La struttura nel corso del tempo ha subito interventi ed ampliamenti. Venne successivamente svolta una valutazione rispetto ad una nuova localizzazione dell’ospedale, ma l’ipotesi venne scartata per costi più alti, maggiori rischi di contenzioso, forte impatto sulla mobilità locale. Nel 2015 la Giunta provinciale ha quindi avviato l’iter per una nuova struttura, adiacente e di ampliamento rispetto a quella esistente. Nel marzo del 2019 la Giunta provinciale ha proclamato i vincitori del bando di progettazione, per un progetto che doveva essere realizzato in 5 blocchi, per un totale di 47.670.168 euro già stanziati sul bilancio della Provincia.
Nell’agosto 2020 ha iniziato a serpeggiare in Val di Fiemme una certa preoccupazione rispetto alla concreta volontà della giunta Fugatti di proseguire l’iter di riqualificazione e ampliamento dell’Ospedale. La preoccupazione è aumentata quando si è diffusa la voce che alcuni residenti, proprietari di terreni in località Vivaio a Masi di Cavalese, in una diversa zona della Valle rispetto a quella dove è collocato oggi l’ospedale, sono stati avvicinati per sondare la loro disponibilità a vendere i terreni in vista della possibile rivisitazione della collocazione del nuovo ospedale da parte della Provincia. Tale voce è stata poi confermata, con lo Scario della Magnifica Comunità che svolgeva il ruolo di intermediario per un'impresa privata, su “richiesta di alcuni dirigenti della Provincia”, come dallo stesso riferito alla Magnifica Comunità.
Peccato che il Presidente Fugatti in data 17 settembre 2020 rispondeva all’interrogazione n. 1732 affermando: “non sono all’ordine del giorno ipotesi di modifica degli intendimenti politici in merito alla realizzazione del nuovo presidio ospedaliero della Val di Fiemme, né di una diversa sua collocazione territoriale rispetto al sito attuale. Va ribadito, pertanto, che la Giunta provinciale intende procedere alla realizzazione del nuovo ospedale di Cavalese in adiacenza a quello esistente”. Aggiungeva che “Il cronoprogramma per la realizzazione dell’ospedale è il seguente: a) adeguamento e sviluppo della progettazione entro primavera 2022; b) appalto dei lavori entro primavera 2023; c) esecuzione del nuovo Ospedale, 2023-2026.”
Le affermazioni, contenute nell’atto ufficiale sopra citato, sono state subito smentite dal sindaco di Cavalese Welponer, che, rispondendo ad una interrogazione del consigliere comunale Carmelo Zini, scrive testualmente: “in data 16 gennaio 2020, il sottoscritto Sindaco di Cavalese ed il Presidente della Comunità Territoriale di Fiemme Giovanni Zanon sono stati convocati dal Presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti che ci ha informati della volontà di realizzare il nuovo Ospedale di Fiemme entro la fine del 2025, in modo da poter essere operativo per le Olimpiadi del 2026. Per poter fare questo, ci è stato detto, era necessario trovare una nuova localizzazione, diversa dalla attuale [...] In quella sede era stata ventilata anche la possibilità che la nuova costruzione venisse realizzata nei pressi del vivaio forestale di Masi di Cavalese.”
Nella primavera del 2021 l’impresa Mak costruzioni depositava formalmente una proposta di partenariato pubblico privato per la realizzazione di un nuovo ospedale in località Vivaio a Masi di Cavalese, in un’area non prevista dalla programmazione provinciale come area per servizi sanitari, nonostante la normativa provinciale sia chiarissima nel prevedere il potere pianificatorio in capo alla Provincia e non ai privati, ed escludendo pertanto la possibilità di PPP su aree che necessiterebbero di modifica urbanistica.
La Provincia istituiva quindi un Nucleo di Valutazione (NAVIP), composto interamente da dirigenti delle Provincia e senza la presenza dell’APSS; il NAVIP nel settembre 2021 inviava una relazione conclusiva alla Giunta provinciale ed una richiesta di integrazioni all’impresa proponente.
È notizia di questi giorni che il NAVIP ha concluso il proprio lavoro giudicando il progetto sostenibile dal punto di vista tecnico, parere che non si può non rilevare che arriva ben oltre i 90 giorni previsti per norma al deposito della proposta privata e dopo una serie di interlocuzioni con i proponenti e richieste di integrazioni progettuali che trasmettono nettamente il messaggio che quella proposta doveva necessariamente alla fine andare avanti. Nel frattempo si apprende che la proposta lievita a 280 milioni tra costi di realizzo e costi di gestione e manutenzione: soldi che il privato anticipa ed il pubblico pagherà a rate. Cifra che rende ancor più stridente il fatto che dal 2018 giace inattuato un progetto definitivo di ristrutturazione dell’ospedale esistente già finanziato per un costo pari ad un quinto di questa cifra.
Ora la palla torna alla politica ovvero alla Giunta che dovrebbe approvarlo ed alla Magnifica Comunità ovvero ai territori che dovrebbero modificare gli strumenti per rendere compatibile un’opera che oggi non lo è, dato che è appunto frutto di iniziativa privata e non di pianificazione del decisore politico. Il Gruppo del PD del Trentino è profondamente contrario alla costruzione del NOC a Masi di Cavalese attraverso Project Financing. Le ragioni sono molteplici: sono stati persi quattro anni a danno degli utenti di quelle valli; il nuovo eventuale ospedale nascerà da una scelta privata e non da una pianificazione pubblica; si affida ad una valutazione tecnica di sostenibilità il giudizio dirimente sulla proposta mentre non si ha notizia di un ragionamento di politica sanitaria provinciale a lungo termine; si consuma ancora territorio di pregio tutelato dal Piano Urbanistico Provinciale, piegando gli strumenti urbanistici alla speculazione privata senza alcuna riflessione urbanistica e socio economica sugli effetti dello spostamento dell’ospedale; non si sa che fine farà il vecchio ospedale, quale funzione avrà o se finirà anche esso nelle mani dei privati nell'ambito di una permuta. Non ultimo, perchè nonostante il totale fallimento del partenariato pubblico-privato per la realizzazione del NOT si propone a Cavalese lo stesso modello, inadeguato per il settore sanitario. Così impostata, la vicenda NOC è una resa vergognosa dell'ente pubblico all’interesse dei privati e un nuovo tassello verso la privatizzazione della sanità pubblica trentina.
Per tale motivo oggi il nostro Gruppo ha presentato una mozione che impegnava la Giunta a “confermare e proseguire con la realizzazione del nuovo ospedale di Cavalese in adiacenza a quello esistente”, ma come anticipato questa è stata bocciata, a dimostrazione della chiara volontà della Giunta Fugatti di procedere sulla strada della finanza di progetto.