FOLGARIA. "Lottare tutti, per come possiamo, per evitare che i simpatizzanti del fascismo possano vincere le prossime elezioni in Italia. Coraggio e motivazione profonda, questo mi ha dato oggi la cerimonia di Malga Zonta in ricordo di 17 giovanissimi partigiani fucilati il 12 agosto del 1944 dai nazifascisti"."Il Dolomiti", 15 agosto 2022
Sono queste le parole della consigliera provinciale del Pd, Sara Ferrari, presente alla cerimonia del 78esimo anniversario dell'eccidio nazifascista a Passo Coe, al confine fra Trentino e Veneto, per ricordare i 14 giovani partigiani e 3 civili trucidati dai nazisti.
"Proverei vergogna di fronte al loro sacrificio e a quello di tanti altri, se oggi non facessi tutto quello che posso per oppormi al rischio di un governo autoritario - prosegue la consigliera facendo riferimento alle imminenti elezioni - mi inchino alla partigiana in prima fila, mentre mi sanguina il cuore al pensiero che potremmo avere finalmente la prima donna a capo del governo italiano, ma purtroppo una fedele alla fiamma tricolore dei partiti neofascisti".
La cerimonia è stata non soltanto occasione per ricordare le vittime di questa strage, ma anche un momento di riflessione riguardo la situazione attuale, in presenza di diverse autorità, tra cui il Comune di Folgaria, di Schio, la Provincia Autonoma di Trento e la Provincia di Vicenza. Immancabili le insegne dell'Anpi.
"Erano minoranza i partigiani - conclude Ferrari - ma non per questo hanno rinunciato a combattere per libertà e democrazia, come stanno facendo oggi le donne e gli uomini ucraini di fronte alla potenza russa. A loro la nostra vicinanza".
"Il valore del ricordo di questo tragico avvenimento - riportano gli organizzatori della manifestazione - è legato anche al luogo un tempo crocevia di confini ormai superati ma purtroppo si inserisce in un contesto generale che vede il ritorno di nazionalismi che credevamo retaggio del passato, accanto a una nuova corsa agli armamenti senza precedenti".
Gli scenari di guerra, proseguono gli organizzatori, "si sono moltiplicati in molte regioni del mondo arrivando in modo prepotente nel cuore dell’Europa - concludono - rispetto al popolo ucraino sconvolto dalla brutale aggressione russa non possiamo non essere al suo fianco fino in fondo, non possiamo limitarci ad una generale e alla fine generica solidarietà. Accogliere i profughi, aiutare chi resta nel paese, vivere in questo orizzonte il pesante complesso delle sanzioni con le conseguenze e i sacrifici per la nostra vita quotidiana, comprendere che la resistenza degli aggrediti ucraini è legittima e che dire questo nulla toglie alla necessità di arrivare al più presto al cessate il fuoco e ad una vera trattativa. Rovesciamo i ragionamenti: vicini al popolo ucraino, senza accettare la logica spietata di un riarmo generalizzato"
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Partito Democratico del Trentino