TRENTO. ''E' stato un incontro molto positivo. Abbiamo capito che non ci sono barriere o difficoltà di dialogo. Noi abbiamo fatto delle proposte che loro valuteranno nei prossimi giorni. Ma a prescindere dalle nazionali abbiamo seminato reciprocamente per le provinciali del 2023''. G- Fin - L. Pianesi, "Il Dolomiti", 4 agosto 2022
Così Lucia Maestri, segretaria del Pd del Trentino, che nelle scorse ore con il consigliere provinciale Tonini ha incontrato il segretario del Patt Simone Marchiori e la vicesegretaria Roberta Bergamo in vista di possibili alleanze e accordi.
E così, mentre l'Svp sta virando sempre più verso il blocco di centrosinistra anche in chiave provinciali 2023 (non dare nessun appoggio alla Lega, collega di maggioranza in consiglio, e tenere, al contrario, aperta fino all'ultimo, anche se pare ormai sia tramontata l'ipotesi, la possibilità di ''desistenza'' sul seggio di Bolzano per lasciare campo libero proprio al centrosinistra e al suo candidato per le nazionali sono un ''bat-segnale'' grande come una casa impossibile da non vedere anche da Trento) e mentre l'egemonia a destra anche in Trentino Alto Adige pare sempre più scivolare dalle mani della Lega a quelle di Fratelli d'Italia (con i quali né l'Svp né il Patt potranno mai allearsi) ecco che la ''pista'' del centrosinistra, per il Patt, torna la più calda. Lo è in chiave provinciali 2023 e rischia di esserlo anche in chiave nazionali 2022 e se non sarà ''matrimonio'' lo si dovrà più ai tempi tecnici che a questioni politiche.
Almeno così spiega la segretaria Lucia Maestri dopo l'incontro con i massimi vertici del partito autonomista: ''E' stato un incontro molto positivo, da parte loro abbiamo trovato un atteggiamento molto accogliente e abbiamo avuto un dialogo importante. Loro hanno ascoltato anche la nostra riflessione per le nazionali che poteva declinarsi in un simbolo territoriale, una forma di desistenza o una forma di percorso parallelo. Insomma abbiamo proposto tre quattro strade, ora vediamo''. Che tradotto significa che il Pd e il centrosinistra erano disposti anche a ''desistere'' da candidare una loro figura pur di lasciare spazio al Patt su un collegio per giocare una sua partita (con alle spalle, ovviamente, anche il sostegno indiretto della coalizione).
''A consuntivo - prosegue Maestri - dico che causa anche la posizione difficile che l'Svp sta tenendo a livello bolzanino e i tempi ristretti credo sia difficile che si riesca a percorrere la strada della desistenza. Ma più per questioni tecniche che per questioni politiche. Qui si fa un percorso dai tempi strettissimi ma per il 2023 abbiamo tutto il tempo per costruire una prospettiva comune. Loro (il Patt ndr) si sono presi il tempo di riflettere. Lunedì si riuniscono e in quella data avremo una risposta. Però assumo come stimolo l'apertura forte del Patt per un ragionamento verso il 2023. Per questo direi che questo incontro è stato un momento importante''.
Insomma in chiave nazionale sarà molto difficile riuscire a chiudere il cerchio. Il Patt ha detto che sosterrà la posizione dell'Svp e con quelle dichiarazioni degli scorsi giorni di fatto si è infilato in un cul de sac dal quale oggi è difficile uscire salvo colpi di scena creati dalla stessa Svp. Insomma una posizione tutt'altro che autonomista ma totalmente ''a ruota'' altrui che rischia di sacrificare per le nazionali il voto dell'elettorato delle stelle alpine condannato a non incidere in alcun modo. Discorso diverso per le provinciali con un Marchiori parso più deciso e convinto in questo senso.
''C'è un canale aperto molto importante - conclude la segretaria del Pd -. Il Patt riconferma la sua posizione che con i partiti nazionalisti non si trova. Non ci sono state barriere e nessuna difficoltà di dialogo e abbiamo ritrovato il segretario che abbiamo conosciuto e con il quale abbiamo costruito il percorso verso le comunali del 2020. Abbiamo seminato reciprocamente per il 2023 con ancora qualche speranza per l'oggi. Tempi tecnici permettendo''.
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Partito Democratico del Trentino