TRENTO. "Tenere fermi 1.215 alloggi Itea, il 10% circa del patrimonio edilizio della Spa, mentre le famiglie faticano a sostenere i costi di un'abitazione e restano in lista d'attesa per anni è sconcertante. Ed è grave che questa situazione non sia dovuta all'oggi, ma vada avanti da tempo. Abbiamo ripetutamente sollecitato la Provincia a mettere in campo politiche abitative che vadano incontro ai bisogni della comunità. Così come chiediamo ad Itea di accelerare sulle procedure di ripristino e messa a disposizione degli alloggi di risulta. Su entrambi i fronti, nulla o pochissimo si è mosso"."L'Adige" online, 4 agosto 2022
Usano parole dure i segretari di Cgil Cisl Uil, Manuela Faggioni, Michele Bezzi e Walter Alotti nel commentare i dati forniti dall'assessora Stefania Segnana. Numeri che - si legge in una nota - confermano un trend che va avanti da tempo, come sottolineano i sindacalisti.
"Nel 2020, ultimo dato che abbiamo a disposizione sul bilancio sociale, Itea ha assegnato solo 242 alloggi. È il dato più basso dal 2007. Ad oggi viene soddisfatto meno del 10% delle richieste in graduatoria".
Segnana aveva spiegato che Itea ha 47 alloggi in fase di sgombero, 615 che necessitano di ristrutturazione completa e per i quali Itea sta pianificando l’intervento di sistemazione, 388 che necessitano di ristrutturazione con interventi minimi e per i quali i lavori sono in corso, 23 sono quelli ristrutturati e 142 gli alloggi di prossima assegnazione.
In totale, quindi, sono 1.215 gli alloggi sfitti del patrimonio di Itea.
Il dato è stato chiesto dal consigliere provinciale del Pd, Alessio Manica, con una interrrogazione formale alla giunta, nella quale l'esponente dell'opposizione parlava fra l'altro di «uno spreco ingiustificato e un mancato introito dei quali l’Itea deve rispondere».
Nel capoluogo Trento, il numero maggiore: 570, poco meno della metà (il 47%). Seguono Rovereto, con 196 alloggi Itea non occupati, Riva del Garda con 59 e, a sorpresa, Ala con 37, che precede Arco (26) e Pergine Valsugana (16).
L’interrogazione di Manica ha preso le mosse dalla dichiarazione della presidente di Itea, Francesca Gerosa, in occasione della presentazione del bilancio 2021 dell’istituto: «Stiamo mettendo in campo quelle strategie che ci consentiranno di dare una svolta soprattutto sugli alloggi di risulta che sono quelli che riusciamo a mettere a disposizione della comunità più velocemente». Gerosa ha dichiarato che gli alloggi di risulta nel 2021 «erano 227, numero che sicuramente supereremo quest’anno», e che «nel 2023-24 vogliamo raddoppiarli arrivando a 550 l’anno».
Manica ha chiesto, fra l'altro, anche quale sia il numero di domande di alloggio pubblico a oggi inevase. Al 30 giugno 2022, risponde l’assessora Segnana, sono 3.115 le domande presentate, di cui 2.805 inevase, vale a dire in attesa di assegnazione, e 143 quelle ammesse, cioè in corso di assegnazione o con alloggio locato.
Un bilancio desolante, secondo i sindacati, che sollecitano uno scatto sul fronte dell'edilizia agevolata.
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