Nei giorni scorsi, nel commentare la decisione di aumentare anche in maniera considerevole le indennità dei Sindaci trentini, ho detto che tale scelta arriva in un momento ben poco opportuno vista la crisi generale ma che alla luce delle molte responsabilità in capo ai Sindaci e alle Giunte comunali risulta in parte condivisibile.Trento, 5 luglio 2022
Aggiungevo però che ancora una volta la maggioranza si dimostra molto attenta e celere su questo tipo di provvedimenti ma al contempo completamente assente nel trovare soluzioni utili a risolvere almeno in parte i gravi problemi strutturali dei Comuni - a cominciare dalla carenza di personale - che riguardano ormai la maggioranza dei Municipi e che ne stanno minando la capacità di svolgere appieno il proprio ruolo. Come se qualche euro in più ai Sindaci potesse sopire i problemi dei Comuni.
A tal proposito risulta paradigmatico il grido di disperazione lanciato oggi dal Sindaco di Garniga Terme Valerio Linardi, il quale nell’ultimo Consiglio comunale si è trovato costretto ad attuare una modifica del regolamento sull'ordinamento degli uffici per attribuire maggiori poteri alla Giunta allo scopo di riuscire a portare avanti almeno l’ordinaria amministrazione e “non lasciare il comune nel baratro”. È la prima volta che questa cosa accade in Trentino. Sono stato Sindaco per molti anni, so cosa significa metterci la faccia con i propri concittadini e per questo voglio esprimergli la mia piena solidarietà.
Queste funzioni dovrebbero ovviamente essere svolte dal personale dipendente, che però da più di un anno non c’è. Manca il Segretario, manca il personale dell’Ufficio Tecnico, ecc., e il Comune risulta quindi di fatto bloccato. Il Sindaco ha dichiarato che “così non si può andare avanti”, che “ci sono ormai poche soluzioni”, che teme “per il proseguo del nostro incarico” e che “moralmente io e il mio gruppo siamo a terra”. Sembrano le parole dette nel maggio del 2021 dall’allora Sindaco di Lona-Lases - Comune ancora commissariato - che nel momento delle sue dimissioni dichiarò “che non sussistono le condizioni per affrontare con un minimo di sostegno tecnico e serenità le incombenze ordinarie e men che meno per affrontare progetti futuri che pure non mancherebbero”.
Nel mezzo non sono mancate le dichiarazioni preoccupate di molti altri Sindaci e del Consiglio delle Autonomie locali, ma dagli Assessorati agli enti locali di Provincia e Regione non è arrivato il benché minimo provvedimento. A deliberare un aumento delle indennità dei Sindaci ci vuole poco, mentre per trovare soluzioni concrete ai problemi veri dei Comuni servirebbero tanto impegno e competenza. Un Sindaco può percepire anche tre volte tanto l’indennità attuale, e magari prima della fine della campagna acquisti dell’Assessore Gottardi ci si arriverà; ma questo non migliorerà di una virgola la situazione dei Comuni trentini, e in particolare di quelli più piccoli, illusi da questa Giunta che tutto possa proseguire come sempre.
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