Non trovo parole adatte per commentare questo ennesimo terribile caso di femminicidio che sconvolge il Trentino e l’intera comunità. Con sgomento e dolore prendo atto che quando accadono questi aberranti episodi di violenza di un uomo su una donna, tutta la comunità si interroga sui perché e si riscopre dentro una modernità culturale che fa un passo avanti e due indietro.
Sara Ferrari, 29 marzo 2022
Nell’esprimere le mie più sentite condoglianze ai figli e ai parenti della coppia trovata morta, per un caso di omicidio-suicidio che è ancora una volta un femminicidio, dove il marito, dopo aver freddato la moglie si è tolto la vita, voglio gridare con forza che alla prevenzione e al contrasto di questa drammatica piaga sociale devono essere impegnate/i permanentemente e senza cedimenti o distrazioni la politica, le istituzioni, i cittadini e le cittadine.
Come ho sempre affermato e promosso, oggi ribadisco l’importanza del potenziamento dell’educazione nelle scuole per insegnare a maschi e femmine a relazionarsi in modo corretto e creare una cultura del rispetto. E’ questa la strada da percorrere con perseveranza anche in un territorio come il nostro, strutturato da tempo per offrire servizi di accoglienza, protezione e sostegno alle donne con difficoltà nelle relazioni affettive.
La violenza contro le donne non è solo un atto di inciviltà, ma è segno di una mentalità che stenta a scomparire e che vede nel malato concetto di possesso dell’uomo sulla donna la dimostrazione di chi detiene il potere nella società in modo trasversale in tutte le classi sociali.