Nel caos dettato dall’aumento improvviso dei prezzi dei prodotti energetici e dalla guerra che incide sul costo degli alimenti per il bestiame, la zootecnia di montagna, in Trentino come altrove, rischia una crisi irreversibile e di enorme valenza sul versante delle politiche della montagna. Si tratta di una situazione che si sta rivelando ormai insostenibile e che necessita di immediati interventi, ma anche di una chiara programmazione per il futuro.
Trento, 14 marzo 2022
In questa direzione, il Consigliere del P.D. Luca Zeni ha depositato oggi una interrogazione specifica per sapere se e come la Giunta provinciale intende agire organicamente e con una prospettiva almeno di medio periodo, per garantire un reale sostegno all’intera filiera zootecnica provinciale.
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Interrogazione n.
NUOVE POLITICHE PER LA ZOOTECNIA IN PERICOLO
Pur nell’emergenza generale provocata dall’improvviso aumento dei prezzi soprattutto dei prodotti energetici, alcuni settori in Trentino appaiono più colpiti di altri, come nel caso della già problematica filiera zootecnica.
Si tratta forse del ramo più fragile ed esposto dell’intera economia agricola provinciale e per il quale servono provvedimenti di aiuto concreto ed immediato, ma anche programmazioni di media e lunga deriva, al fine di evitare una crisi irreversibile della produzione zootecnica, la cui rilevanza nel contesto delle politiche della montagna è di assoluto rilievo.
Con lo scoppio della guerra che penalizza moltissimo i mercati degli alimenti per il bestiame di provenienza est-europea e con la contestuale esplosione dei prezzi del carburante e dell’energia, i costi di produzione e gestione per un’azienda zootecnica media sono aumentati, nel volgere di un mese, di oltre il 30% - 40% e non paiono affatto destinati a fermarsi.
Si tratta di una situazione che diventa insostenibile nel tempo e che rischia di ferire l’intero comparto zootecnico provinciale in maniera devastante, se non si provvede ad intervenire tempestivamente a supporto dei costi aziendali e di lavorazione. Non si tratta di immaginare “contributi-spot” oppure interventi “una tantum”, bensì di verificare anzitutto il reale fabbisogno delle imprese, anche in relazione alla loro collocazione geografica e di pianificare poi una politica di sostegno che non si esaurisca nel breve periodo, ma che sia invece in grado di “proteggere” il comparto rispetto alle evoluzioni dei mercati e dell’economia continentale.
La zootecnia rappresenta una risorsa strategica per la montagna alpina: senza allevamenti ed alpeggi, la montagna è destinata ad un abbandono pericoloso e ad una deriva progressiva, con ricadute pesanti in termini agricoli, forestali, ambientali ed, infine, anche turistici.
A fronte di questo scenario, compito della politica agricola provinciale è quello di fronteggiare senza dubbio l’urgenza, ma anche di pensare, disegnando nuovi scenari di sviluppo, nuovi obiettivi e strategie per il settore, nonché nuove formule di incentivazione, capaci di rispondere alla domanda delle imprese da un lato e del futuro dall’altro.
Tutto ciò premesso, si interroga la Giunta provinciale per sapere:
- se la stessa è a conoscenza della presente situazione di emergenza del settore zootecnico provinciale;
- se la Provincia intende elaborare uno specifico progetto di sostegno alla zootecnia, fondato su di una nuova concezione della programmazione delle politiche agricole e capace di allungarsi nel tempo, anche oltre i confini naturali della corrente Legislatura.
A norma di Regolamento si richiede risposta scritta.
Distinti saluti.
avv. Luca Zeni