Il Consiglio provinciale di Trento ha approvato oggi all’unanimità un impegno straordinario di solidarietà nei confronti delle persone in fuga dalla guerra Ucraina.
Trento, 9 marzo 2022
Su proposta della capogruppo del PD Sara Ferrari e delle altre due colleghe elette dal Consiglio nel Forum della pace, Mara Dalzocchio (Lega) e Lucia Coppola (Verdi), l’aula ha dato il via libera ad una mozione, trasversale tra maggioranza e minoranze, che esprime netta e ferma condanna dell’aggressione russa contro uno Stato libero e sovrano come l’Ucraina e impegna il sistema pubblico Trentino a fare tutto il possibile per garantire aiuto concreto alla popolazione ucraina e accoglienza ai profughi.
La mozione indirizza la Giunta a sollecitare il Governo per la ripresa del dialogo diplomatico, ma soprattutto ad intervenire direttamente attivando tutti gli strumenti possibili per garantire assistenza ai profughi, anche in collaborazione con la realtà associative locali e ucraine presenti sul territorio; a partecipare a tutte le azioni di solidarietà nazionale e internazionale in favore delle vittime della guerra. In particolare si impegna la Provincia a garantire che nell’ambito del tavolo di coordinamento provinciale sull’emergenza Ucraina sia garantita la funzionalità delle strutture pubbliche deputate all’accoglienza, anche ricorrendo alle competenze presenti sul territorio, ed altrettanto ad assicurare un accompagnamento e un sostegno pubblico alle famiglie trentine, che danno la loro disponibilità all’accoglienza.
Tutto ciò con la convinzione che sia doverosa una assunzione di responsabilità soprattutto per un territorio ed una comunità, come quella trentina, dove la vocazione all’accoglienza, al dialogo ed all’incontro è parte stessa dell’identità collettiva. Una solidarietà concreta ed immediata che si è subito manifestata nel conferimento da parte di tante persone di abiti, cibo e medicinali, ma anche nella messa a disposizione di alloggi e ospitalità, testimoniando così una vicinanza concreta anche ai molti cittadini ucraini, fra i quali molte donne che vivono e lavorano sul nostro territorio. Queste hanno saputo subito spontaneamente auto organizzarsi, e tuttavia oggi hanno assolutamente bisogno del supporto e del coordinamento pubblico.