TRENTO Il nodo delle chiusure domenicali dei negozi, tornato alla ribalta dopo l’ultima «puntata» al Tar — che ha aperto la strada alla possibile richiesta di danni alla Provincia da parte dei centri ricorrenti — approda anche in consiglio provinciale."Corriere del Trentino", 9 febbraio 2022
Ieri mattina a incalzare la giunta è stato il consigliere del Pd Giorgio Tonini, che all’esecutivo ha posto due domande precise: «La giunta, con questa iniziativa legislativa improvvida, non ritiene di aver danneggiato l’autonomia e l’economia trentina? E ancora, ha quantificato l’onere dei possibili risarcimenti danni, individuando anche le risorse per coprirli?». A replicare è stato l’assessore provinciale Roberto Failoni. «La delibera — ha spiegato — è stata adottata sulla base dell’allora legge provinciale vigente e quindi del tutto legittimamente». E i danni? «Eventuali azioni non sono commisurabili né preventivabili. In ogni caso ogni richiesta dovrà essere provata». Perplesso Tonini: «L’assessore — ha commentato il dem — ha risposto solo alla domanda più semplice, lasciando senza risposta l’interrogativo sui danni all’autonomia. Mi sarei aspettato di sentire qualcosa sull’attività della Commissione dei 12. In ogni caso, si può sfidare un governo, anche quello amico. Ma non si può sfidare la Corte costituzionale».
E nel consiglio di ieri si è discusso anche di caro bollette, all’indomani della protesta al buio di Confcommercio. A chiedere conto alla giunta delle iniziative in agenda, questa volta, è stato Luca Zeni (Pd). «È una questione che ci preoccupa molto» ha ammesso il vicepresidente della Provincia Mario Tonina. «Se è vero — ha aggiunto — che la produzione di energia da idroelettrico in Trentino è pari al 104% di quella consumata, è anche vero che i produttori riversano l’energia in rete e i prezzi sono determinati dal mercato nazionale e vincolano gli acquirenti». La produzione locale, dunque, «non apporta vantaggi diretti agli utenti, ma indiretti attraverso gli utili delle imprese». A fianco degli interventi statali, ha ricordato Tonina, la Provincia «sta pensando di aggiungere altre opzioni»: per le famiglie si pensa a rateizzazioni delle bollette e a proposte per l’energia a prezzo fisso fino a fine 2023. Rateizzazioni in agenda anche per aiutare le imprese, oltre al mantenimento dei contratti in essere a prezzo fisso e al dialogo con le associazioni di categoria per valutare la possibilità di fissare i prezzi per il 2022 «non appena il mercato dovesse scendere a un livello considerato accettabile». Altri interventi sono allo studio, ha concluso Tonina, come la possibilità di far accedere alle agevolazioni anche le famiglie con indicatore Icef superiore a quello oggi previsto per l’accesso alla medesima quota A dell’assegno unico. È stato sempre Tonina a informare l’Aula — su sollecitazione di Paola Demagri (Patt) — sul futuro dell’area ex Arcese di Ravina: sarà la nuova sede della scuola della federazione vigili del fuoco volontari del Trentino. Infine, ad Alessandro Olivi (Pd), Tonina ha spiegato che l’unica offerta presentata per l’ex Alumetal è stata quella di Cartiere Villa Lagarina.
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