Ennesima bocciatura di norme provinciali incostituzionali

Davanti ad una nuova bocciatura di norme provinciali, giudicate incostituzionali dalla Suprema Corte, verrebbe spontaneo anzitutto chiedersi qual è il reale grado di competenza di questa Giunta provinciale e della maggioranza che la sostiene.
Trento, 21 gennaio 2022

E’ infatti notizia recente quella di una sentenza, pubblicata lo scorso 5 gennaio, con la quale la Corte Costituzionale boccia nettamente ben due norme volute dalla Giunta provinciale: una relativa alla proroga delle misure economiche per consentire l’installazione dei plateatici nei pubblici esercizi senza le autorizzazioni previste dalla normativa sui Beni culturali ed una sulla previsione di semplici controlli a campione, anziché delle autorizzazioni preventive dei Beni culturali per alcuni tipi di installazioni.

Se da un lato le finalità possono essere anche condivisibili, dall’altro non si può non rilevare la grossolanità della redazione delle stesse e l’assenza di qualsiasi interlocuzione preventiva con il Governo, creando così un danno, non solo ai legittimi interessi che si volevano tutelare, ma anche all’autonomia speciale. Ma non basta.

La Giunta infatti ha anche inserito nella legge finanziaria, approvata dal Consiglio provinciale lo scorso dicembre, la proroga, per tutto il corrente anno, proprio delle due disposizioni di legge che la Corte Costituzionale ha sonoramente respinto. E adesso? Forse non si poteva attendere il pronunciamento dell’alta Corte, che peraltro ha sentenziato ancora nel novembre scorso, prima di inserire nella legge finanziaria la proroga di due norme “sub judice”?

Improvvisazione, arroganza e pressapochismo, portano solo a perseverare nell’errore, ma se questo è umano, la sua reiterazione è diabolica.