Respingono al mittente l’accusa di essere un’opposizione che si lamenta e basta. Rivendicando di avere avanzato molte proposte durante questa legislatura a guida leghista, per lo più bocciate come «il maggior dialogo con i no vax, che si sta facendo ora», ricorda Ugo Rossi (Patt), critico per «l’utilizzo della pandemia per fare una continua campagna elettorale con annunci non veri come la deroga del green pass per gli studenti sugli autobus»."Corriere del Trentino", 22 dicembre 2021
E le minoranze ricordano il sostegno alla giunta nell’emergenza sanitaria, anche se avrebbero gradito «la commissione per un progetto di rilancio della sanità trentina», dice Giorgio Tonini (Pd). Di immobilismo parla chiaramente Filippo Degasperi(Onda civica): «In questi anni solo chiacchiere nella sanità, che sta affondando in un territorio così “appetibile” tanto che il concorso per primari a Rovereto ha attirato 4 candidati, di cui tre locali». E parla «della capacità di moltiplicare le poltrone anziché snellire come promesso», riferendosi all’ultima delibera del 16 dicembre, «che vede l’investimento per 310.000 euro tre nuovi incarichi da dirigente e 3 quadri, alla Fondazione De Marchi, a Trentino digitale e a Trentino sviluppo, tutto a spese dei trentini».
Riforme inesistenti
L’intervista al presidente della Provincia Maurizio Fugatti di ieri suscita nelle minoranze molte reazioni verso una «giunta di molti annunci e poche riforme e investimenti. A cominciare dall’ex governatore Ugo Rossi, che se promuove la gestione della pandemia, «corretto affidarsi alla scienza», si dice «critico per le sovraesposizioni mediatiche: l’emergenza è stata utilizzata per essere tutti i giorni in assetto comunicativo per coprire le cose non fatte». Come «la riforma istituzionale ancora ferma, le politiche sul lavoro inesistenti, l’abbandono del trilinguismo senza alcun progetto sostitutivo». E affrontando il tema investimenti «inesistenti in opere pubbliche», sottolinea: «Nel bilancio si mettono 829 milioni in investimenti per opere pubbliche ma per 620 milioni sono state finanziate nella legislatura precedente e non avviate, tranne la Loppio-Busa avviata da noi: questo è mistificare la realtà». Infine Rossi rivendica il suo ruolo in una opposizione costruttiva: «Mi sono sempre distinto per aver avanzato molte proposte e dato consigli dettati dall’esperienza e aver agevolato i rapporti con Roma, come quelli che hanno condotto all’accordo con lo Stato». E anche durante la pandemia «abbiamo dato molti suggerimenti anche sulla gestione sanitaria», anche se respinti e poi magari adottati dopo, secca la conclusione: «Misureremo gli effetti del non governare di questa giunta tra 4-5 anni, questo non è governare è pensare che l’Autonomia sia solo ricevere risorse dallo Stato e distribuirle».
Far crescere l’economia
Anche Giorgio Tonini (Pd) salva la gestione sanitaria di Fugatti, «anche se avevamo chiesto di istituire una commissione per lavorare sulle carenze nel nostro sistema sanitario da evidenziare di fronte a una sfida inedita», una sede dove ragionare e ascoltare gli esperti «per elaborare un progetto di rilancio del sistema sanitario, invece la giunta ha presentato un documento, non ancora oggetto di confronto con le parti sociali, figlio di una campagna elettorale non di esperienza dal Covid». Quindi parla delle «risorse straordinarie del governo Draghi per sostenere la crescita a debito, serve ripagarle», ricorda Tonini, «facendo riforme per far diventare il nostro sistema più efficiente e produttivo, serve strutturare un tasso di crescita più elevato rispetto a quello pre-crisi dell’1%, altrimenti rischiamo la crisi finanziaria in 2-3 anni». Ma la giunta non capisce la parola riforme, sostiene. « Così si rischia di mettere il Trentino in uno stato di maggiore fragilità. Serve un sistema più performante per far crescere l’economia». Per questo, «chiediamo alla giunta di fare un salto di qualità sul pensare il futuro subito».
Sanità al collasso
Parte dal riconoscimento ottenuto dallo Stato, citato da Fugatti, Filippo Degasperi: «Non è un risultato epocale, l’hanno ottenuto tutte le regioni anche con più risorse come il Friuli», dice il consigliere di Onda civica. Che definisce la sanità «al collasso con promesse non mantenute sui medici, guardie mediche per un settore non attrattivo». E conclude: «Fugatti non mantiene le promesse e va avanti con l’ordinario» ricordando «il rinnovo del contratto dei lavoratori della sanità», fatto «perché era un obbligo di legge: andiamo avanti con pragmatismo ma come i gamberi».
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