TRENTO - «La città ha retto, l’economia è pronta per ripartire»

«Trento è una città plurale, con persone anziane ma con tanti studenti universitari, che ha saputo reggere l’onda della pandemia anche a livello economico e che soprattutto ha già dimostrato di essere pronta alla ripartenza».
D. Baldo, "Corriere del Trentino", 5 dicembre 2021

Per Franco Ianeselli è questa la città che emerge dalla fotografia del Documento unico di programmazione che arriverà all’attenzione del consiglio comunale nelle prossime settimane, quando a fine anno dovranno essere approvate anche le delibere di bilancio. «Dal Dup — ammette il sindaco — emerge anche una città che invecchia, con un aumento delle persone anziane rispetto alle giovani generazioni. Questo è un problema di tutto l’occidente, a cui si guarda con l’attivazione di politiche capaci di dare risposte ai nuovi bisogni e con politiche volte a sostenere la natalità». Sul primo aspetto, oltre al lavoro delle politiche sociali e assistenziali, «è necessario immaginare una città che si prenda cura di tutte le fasce di popolazione», ma è sulle politiche per l’incentivo della natalità che Ianeselli ricorda orgoglioso l’impegno per l’abbattimento delle rette degli asili nido, con un impegno oneroso per l’amministrazione ma considerato «strategico» proprio per garantire un sostengo alle famiglie. «Altre risorse sono state stanziate per sostenere il ceto medio — ricorda Ianeselli — con il contributo straordinario per l’affitto approvato dalla giunta. Perché la città è composita, ci sono tante famiglie con figli ma anche tantissime famiglie unipersonali, ci sono tanti anziani ma anche tanti studenti, e ci sono stranieri integrati che rappresentano una fetta importante del tessuto economico cittadino».

Ianeselli, anche alla luce delle rilevazioni contenute del Dup, analizza i dati della presenza delle imprese in città: «L’economia ha retto — conferma — anche in un anno difficile come il 2020, con una capacità di affrontare le criticità non scontata. Ma la città ha retto anche dal punto di vista sociale, con un volontariato che non ha mai smesso di essere protagonista. Ed è proprio per questo che abbiamo deciso di considerare la candidatura di Trento a Capitale europea del volontariato». La città a cui guarda Ianeselli è la Trento «del vivere sano e bene»: «Siamo la città dei beni comuni, dei cittadini che si attivano, con un’amministrazione che si impegna sul piano della sostenibilità e del verde. Piccole azioni come la pedonalizzazione di via Suffragio che restituisce la città ai suoi abitanti, e grandi opere come la circonvallazione che permetterà di liberare spazio verde sull’areale ora occupato dalla ferrovia».

 

 Trento nell’era Covid. Crolla il turismoma crescono le imprese

 

TRENTO Una città che resiste alla pandemia anche sul piano economico, una città che guarda a un futuro sostenibile e che accoglie in sé studenti e migranti per la costruzione di una comunità. Questa è la fotografia di Trento scattata dal Dup, il Documento unico di programmazione 2022-2024 in cui si sviluppano le linee programmatiche di mandato della giunta guidata dal sindaco Franco Ianeselli.

Il rapporto

Documento, il Dup, fondamentale per la redazione del bilancio di previsione che sarà votato il prossimo mese dal Consiglio comunale del capoluogo: «L’epidemia da Covid-19 — questa la premessa che si legge all’interno del corposo rapporto — ha colpito le economie a livello globale e quella italiana più di altri Paese europei. Il Pil del Trentino è diminuito nel 2020 del 9,8%, un dato peggiore della media italiana (8,9%) perché qui la pandemia ha colpito in maniera più marcata, in particolare sulla filiera del turismo». Ma Trento «tiene», e in qualche modo rilancia, confermando gli obiettivi: la città verde, turistica, internazionale, dei festival e della cultura, dello sport, del lavoro e della ricerca.

L’economia

Il «polso» della resistenza è però misurato sull’andamento dell’economia, sulle imprese che nel 2020 hanno dovuto fronteggiare limitazioni e chiusure imposte dalle misure anti-contagio che ne hanno minato fortemente l’attività e hanno reso difficile ogni previsione di futuro: 8.758 quelle attive in città, in aumento rispetto al 2019 (erano 8.712). Unico dato in calo quello riferito alle imprese agricole, che sono 432 e rispetto al 2019 calano del 2 per cento, e a quelle legate al commercio (1.839, in calo dell’1,4 per cento). Salgono invece le attività immobiliari (+1,4%) la ristorazione (+2,1%) e in modo meno marcato l’industria (+0,3%).

Il turismo

Male — come era prevedibile — il turismo, con arrivi e pernottamenti dimezzati nell’anno caratterizzato dalla pandemia e dalle chiusure legate al Covid. Sono stati 144.271 gli arrivi nel 2020, quando nel 2019 erano stati 313.923. Così le presenze: 351.164 nel 2020, 649.373 nel 2019. In totale, un decremento del 46 per cento se si calcolano anche arrivi e presenze negli esercizi extra-alberghieri. Nella distribuzione tra Trento e Bondone, la città rappresenta il 75per cento degli arrivi, e il 59 per cento delle presenze.

I redditi

La situazione economica della città emerge anche dall’analisi del benessere economico. È di 24.858 euro il reddito imponibile medio, di 30.193 euro per gli uomini e di 19.657 euro per le donne, mente scende alla metà del valore medio il reddito delle persone straniere, che si fermano a 12.844 euro. Il «gender gap» è più che evidente nel grafico che rappresenta la differenza di reddito per età tra uomini e donne: una media di 40.000 euro tra i 55 e i 65 anni per gli uomini, un’evoluzione che fa toccare i riferimenti medi di 25.000 euro alla stessa età per le donne, ma è la discesa dopo il pensionamento che fa emergere la differenza maggiore. Dopo i 70 anni le donne superano di poco i 15.000 euro annui, mentre gli uomini mantengono redditi abbondantemente sopra la media.

L’istruzione

Nel Dup anche l’analisi del sistema educativo, in cui si evidenzia una diminuzione di iscrizioni nelle scuole della città, anche all’università. Meno giovani, ma più anziani: questo emerge dal quadro delle «Caratteristiche generali delle popolazione».

Gli anziani

Al 31 dicembre del 2020 la popolazione era di 119.061 residenti (57.384 uomini e 61.677 donne), con un incremento di 217 unità rispetto al 2019. Un tasso di natalità che passa al 7,4 quando l’anno precedente era all’8,6 e un tasso di mortalità che dal 9,1 del 2019 arriva a toccare il 12,2 nel 2020. Aumenta anche l’indice di vecchiaia, che si innalza inesorabilmente ogni anno, attestandosi nel 2020 a 174: «A livello provinciale — si legge in una nota inserita del Dup — l’indice di vecchiaia è di 158, con una proiezione al 2041 di 222. Ci saranno quindi più di due anziani per ogni giovane».

Gli stranieri

Per quanto riguarda la popolazione straniera, la sua percentuale sul totale dei residenti è del 12 per cento, con una distribuzione soprattutto nelle circoscrizioni di Gardolo (20,8%), Centro Storico-Piedicastello (18,8%), San Giuseppe-Santa Chiara (14,3%).

I nuclei

Aumentano le famiglie unipersonali, che rappresentano il 41% del totale delle famiglie. Sempre in tema di composizione della popolazione dei Trento, una curiosità: le circoscrizioni più «giovani» sono quelle di Gardolo e Meano, con una media di età dei residenti inferiore a 43 anni, mentre quelle più «anziane» sono San Giuseppe-Santa Chiara (47,5 anni), Villazzano (47,3 anni) e Sardagna (46,9 anni).

La visione

Oltre all’analisi della fotografia attuale, il rilancio sul futuro della città. La giunta presenterà al consiglio comunale un Documento unico di programmazione che ribadisce gli obiettivi di legislatura, che la pandemia non ha modificato, semmai intensificato per dare un rilancio all’economia e al senso di comunità. Attraverso il sostegno all’agricoltura bio e alla valorizzazione del verde. Con un rilancio del turismo, del sostegno alle attività commerciali ed economiche, con l’attenzione alla vivibilità urbana e al welfare. Trento punterà anche sui festival, sullo sport e sul «movimento» per far spostare sempre più i residenti a piedi, in bici, con i mezzi pubblici al fine di diminuire l’impatto sulla viabilità delle auto private. Tra i punti «strategici» anche la ricerca, il lavoro, la cultura, declinata anche per giovani e bambini «protagonisti della città». Non poteva mancare lo sguardo alle trasformazioni urbanistiche e architettoniche, anche in vista della «rivoluzione» che porterà con sé la circonvallazione.