Il consigliere del Partito Democratico Alessandro Olivi ha depositato un’interrogazione per chiedere alla Giunta di confermare il progetto di realizzazione del nuovo polo scolastico presso l’area della Meccatronica oggetto del Protocollo d’Intesa con il Comune di Rovereto considerato che l’interramento della ferrovia attesta la valenza urbanistica e di rigenerazione urbana del sito.
Trento, 24 novembre 2021
Nel 2018 il progetto per la costruzione del nuovo polo scolastico nell’area di San Giorgio, unitamente ai laboratori e agli spazi per le imprese, era già finanziato con 45 milioni di euro e poteva essere da subito attivato. Per tre anni la nuova Giunta ha tergiversato distogliendo le risorse dalla programmazione. Tre anni persi.
Nel luglio scorso poi la Giunta provinciale ha definitivamente affossato il progetto decidendo di tornare alla vecchia idea di ristrutturare l’I.T.T. Marconi a S.Ilario e di apportare modesti interventi di sistemazione del C.F.P. Veronesi spezzando così l’unitarietà e l’innovatività del progetto e con esso l’intelaiatura urbanistica del Masterplan condiviso con il Comune di Rovereto con l’ambizioso disegno di operare una ricucitura urbanistica della città e realizzare uno spazio modello Fraunhofer in cui far convivere scuole secondarie, laboratori e imprese.
Nei documenti presentati in questi giorni sulla Manovra finanziaria 2022-2024 ancora una volta non vengono indicati come prioritari gli interventi sulle due scuole di Rovereto. Anzi, dall’esame della delibera n.1904 d.d. 12 novembre u.s. avente ad oggetto il quattordicesimo aggiornamento del Piano straordinario degli investimenti di edilizia scolastica sembrerebbe che gli interventi slittino ancora in avanti confermando la programmazione sulle annualità successive al 2023 e prevedendo la scadenza temporale oltre quella dell’attuale legislatura. L’unica attività avviata è l’iter per l’installazione di un prefabbricato provvisorio (costo 750 mila euro) da costruire nel terreno dell’istituto Marconi a S.Ilario.
Nel frattempo le scelte che riguardano il futuro delle reti di mobilità che interessano la città e la Vallagarina vanno invece nella direzione di avvalorare l’idea originaria di una ricomposizione delle attività e delle funzioni pubbliche di un’area oggi divisa dalla ferrovia e che potrebbe invece diventare cerniera tra diversi comparti urbani. L’interramento della linea dell’alta velocità lungo l’asse nord-sud comporterà infatti la necessità e nel contempo anche l’opportunità di ridisegnare gli spazi ed i servizi secondo soluzioni nuove, sostenibili ed interconnesse. Non a caso nella recente e ampia Risoluzione n.128, approvata dal Consiglio provinciale l’11 novembre u.s., al primo punto, recependo la proposta di Olivi, vi è l’impegno della Giunta “a dare corso ad una pianificazione coordinata dei progetti di mobilità che interessano l’intero territorio provinciale…, a partire dal basso Trentino,...con il preciso compito di individuare preventivamente le opere coerenti e compatibili con le scelte anche di natura urbanistica e di rigenerazione urbana ...”. La rigenerazione urbana appunto va realizzata anche puntando sull’aggregazione di alcune funzioni strategiche quali quelle della formazione, della ricerca e delle attività manifatturiere coinvolgendo anche l’Università. Per realizzare un modello di città più moderna, più sostenibile e vocata all’innovazione serve una visione strategica e non scelte di retroguardia e di mera conservazione dell’esistente.
Il consigliere ha interrogato la Giunta provinciale per sapere se, alla luce della scelta di procedere all’interramento della ferrovia, non ritenga di confermare il progetto originario contenuto nel Protocollo d’Intesa con il Comune di Rovereto che prevede la realizzazione del nuovo polo scolastico degli istituti secondari I.T.T. Marconi e C.F.P. Veronesi presso la Meccatronica tenuto conto della sua funzione di ricomposizione urbanistica e ricucitura urbana per la città.
IL TESTO DELL'INTERROGAZIONE:
Interrogazione a risposta scritta n.
L’interramento della ferrovia a Rovereto rilancia il progetto del nuovo polo scolastico nel cluster tecnologico della Meccatronica
Nel 2018 il progetto per la costruzione del nuovo polo scolastico nell’area della Meccatronica insieme ai laboratori e agli spazi per le imprese era finanziato per l’intero e poteva essere da subito attivato.
Nell’ambito di un più ampio disegno di ricucitura urbanistica della città e dell’ambiziosa idea di realizzare uno spazio modello Fraunhofer in cui far convivere scuole secondarie, laboratori e imprese la Provincia ed il Comune di Rovereto avevano sottoscritto nel 2016 un Protocollo d’intesa già attuato in alcune sue parti (realizzazione del passante ciclopedonale di Piazzale Orsi, laboratori PROM Facility presso il Polo Meccatronica, nuova sede Bonfiglioli Spa e nuovi laboratori per l’alternanza scuola-lavoro).
Per l’intervento del nuovo polo scolastico erano già stanziati nel bilancio provinciale circa 45 milioni di euro.
Per tre anni la nuova Giunta ha tergiversato distogliendo le risorse dalla programmazione.
Tre anni persi.
Con delibera n.1177 del luglio scorso poi la Giunta provinciale ha definitivamente affossato il progetto decidendo di tornare indietro alla vecchia idea di ristrutturare l’I.T.T. Marconi a S.Ilario e di apportare modesti interventi di sistemazione del C.F.P. Veronesi spezzando così l’unitarietà e l’innovatività del progetto e con esso l’intelaiatura urbanistica del Masterplan condiviso con il Comune di Rovereto.
Di fatto è tutto fermo.
Nei documenti presentati in questi giorni sulla Manovra finanziaria 2022-2024 poi ancora una volta non vengono indicati come prioritari gli interventi sulle due scuole di Rovereto.
Anzi, dall’esame della delibera n.1904 d.d. 12 novembre u.s. avente ad oggetto il quattordicesimo aggiornamento del Piano straordinario degli investimenti di edilizia scolastica sembrerebbe che gli interventi slittino ancora in avanti confermando la programmazione sulle annualità successive al 2023 e prevedendo lascadenza temporale oltre quella dell’attuale legislatura.
L’unica attività avviata è l’iter per l’installazione di un prefabbricato provvisorio (costo 750 mila euro) da costruire nel terreno dell’istituto Marconi a S.Ilario.
Nel frattempo le scelte che riguardano il futuro delle reti di mobilità che interessano la città e la Vallagarina vanno nella direzione di avvalorare l’idea originaria di una ricomposizione delle attività e delle funzioni pubbliche di un’area oggi divisa dalla ferrovia e che potrebbe invece diventare cerniera tra diversi comparti urbani.
L’interramento della linea dell’alta velocità lungo l’asse nord-sud comporterà infatti la necessità e nel contempo anche l’opportunità di ridisegnare gli spazi ed i servizi secondo soluzioni nuove, sostenibili ed interconnesse.
Non a caso nella recente e ampia Risoluzione n.128, approvata dal Consiglio provinciale l’11 novembre u.s., al primo punto, recependo una mia proposta, vi è l’impegno della Giunta “a dare corso ad una pianificazione coordinata dei progetti di mobilità che interessano l’intero territorio provinciale…, a partire dal basso Trentino,...con il preciso compito di individuare preventivamente le opere coerenti e compatibili con le scelte anche di natura urbanistica e di rigenerazione urbana ...”.
La rigenerazione urbana appunto va realizzata anche puntando sull’aggregazione di alcune funzioni strategiche quali quelle della formazione, della ricerca e delle attività manifatturiere coinvolgendo anche l’Università.
Per realizzare un modello di città più moderna, più sostenibile e vocata all’innovazione serve una visione strategica e non scelte di retroguardia e di mera conservazione dell’esistente.
Tutto ciò premesso, interrogo il presidente della Provincia e l’assessore competente per sapere:
A norma di regolamento, si richiede risposta scritta.
consigliere Alessandro Olivi