Rovereto ha confermato negli ultimi anni la sua vocazione universitaria, divenendo sempre più attrattiva per gli studenti: il numero di coloro che si fermano qui a vivere il proprio periodo accademico è in costante aumento e le strutture cittadine si stanno adeguando, con una offerta sempre meglio rispondente ad un pubblico giovane.
Giulia Robol, 29 ottobre 2021
Oltre alla formazione, che si sta sempre più ampliando, si è sempre più affermato lo sviluppo del comparto della ricerca nell'ambito delle scienze cognitive, con Cimec e CeRiN, in quello delle scienze motorie, attraverso CeRiSM, nella geocartografia applicata, con Geco. La città si è trasformata in poco tempo in un vero polo universitario, capace non solo di offrire un percorso accademico completo, ma anche carriere sul territorio. E alla crescita culturale e sociale che l'Università genera, si accompagna un indotto che non deve essere sottovalutato. Inoltre questo ultimo anno abbiamo registrato un fenomeno particolare: sono molti gli studenti che pur avendo scelto facoltà presenti solo a Trento, stanno prendendo casa a Rovereto. Proprio per questo abbiamo chiesto che sia al più presto messa a disposizione della città una struttura capace di accogliere gli studenti e offrire spazi per la vita accademica.
Quando si parla di studentato, dunque, si parla di una struttura al servizio dell'Ateneo e degli studenti, ma anche al servizio della città stessa. Come ha ricordato il già Rettore Paolo Collini, tra poco la Provincia riceverà il gettito proveniente dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e questo sarà distribuito in base alle progettualità che sapremo presentare.
Lo sviluppo di Rovereto città universitaria rafforza l'attrattività del territorio trentino e la possibilità di offerta del sistema universitario trentino nella sua interezza. A Rovereto negli ultimi decenni sono stati fatti investimenti importanti, che ora realizzati si mostrano in tutta la loro potenzialità. Si pensi a Manifattura dove l'Università di Verona è già presente, dove la ricerca trentina è già presente e dove da tempo si riflette sul comparto scienze della vita che ha visto localizzarsi in questo ambito realtà imprenditoriali innovative. C'è poi comunque anche l'indirizzo universitario legato a meccatronica nell'area di Trentino Sviluppo che si lega anche a spazi per l'Alta formazione degli istituti tecnici. C'è la necessità di ricomporre una visione di sviluppo che comprende Rovereto in un piano generale e ben definito dell'Università trentina ma non solo.Esiste infatti una preoccupazione rispetto ad uno scenario che non appare così deciso e che necessita di scelte definite e linee condivise. Sfruttare le possibilità messe a disposizione in termini economici dal Pnrr è di assoluta priorità, le idee devono essere chiare e di conseguenza le linee di sviluppo.
Una delle voci preoccupanti riguarda infatti una delle eccellenze roveretane che sta dimostrando tutta la sua funzionalità, ossia il Centro di Ricerca Sport Montagna Salute, che in queste settimane sta contribuendo alla preparazione degli atleti in vista delle Olimpiadi Invernali e sul quale grava l'incognita del paventato spostamento a Trento, nella promozione del percorso quinquennale. C'è bisogno di coraggio!
Per poter lavorare in prospettiva futura, occorre la certezza di voler investire sulla città da parte della Provincia e dell'Università, perché Rovereto si sta già adoperando per essere sempre più competitiva nel panorama accademico e al contempo ha saputo tessere reti e relazioni sia nord, sia a sud. Non facciamo sfuggire questa occasione al Trentino: quando si parla di Università, si parla di un sistema che non deve e non può essere limitato ad una piccola area, ma che deve estendere le proprie radici per poter germogliare e dare i propri frutti, che cadranno su tutto il territorio.