L’istruzione parentale è prevista dal nostro ordinamento riconoscendo il diritto-dovere all'istruzione e alla formazione al di fuori del sistema educativo delle scuole provinciali e paritarie. L'istruzione parentale prevede che i genitori dell’alunno, o chi ha la responsabilità genitoriale, possano provvedere privatamente o direttamente all'istruzione dei minori soggetti all'obbligo.
Trento, 1 ottobre 2021
Al termine di ogni anno scolastico gli studenti che ricorrono all’istruzione parentale devono sostenere una verifica degli apprendimenti e della capacità relazionale. Visto che tale modello di istruzione ha dei riflessi anche nell'organizzazione scolastica pubblica e che si tratta di un fenomeno che pare in costante aumento, il Consigliere provinciale Alessio Manica ha depositato un'interrogazione alla Giunta per conoscere i numeri dell’istruzione parentale in Trentino e il loro andamento, quale esito abbiano dato nell’ultimo quinquennio le verifiche annuali degli apprendimenti e delle capacità relazionali degli alunni/studenti che hanno adottato l’istruzione parentale e qual’è la posizione della Giunta in merito a tale forma di istruzione.
IL TESTO DELL'INTERROGAZIONE
Interrogazione n.
Istruzione parentale o familiare: quanti casi e quali risultati
L’istruzione parentale, o homeschooling, è prevista dal nostro ordinamento riconoscendo il diritto-dovere all’istruzione e alla formazione al di fuori del sistema educativo delle scuole provinciali e paritarie.
Non si tratta di una forma molto diffusa di istruzione: in Italia, nell’anno scolastico 2018-19 (fonte MIUR) solo 5126 ragazzi, su più di 8 milioni di scolari-studenti, ne hanno usufruito.
Si tratta però di un fenomeno che pare in costante aumento.
L’istruzione parentale prevede che i genitori del bambino-ragazzo, o chi ha la responsabilità genitoriale, passano provvedere privatamente o direttamente all’istruzione dei minori soggetti all’obbligo. Per farlo devono semplicemente comunicare al dirigente scolastico competente per territorio l’intenzione di ricorrervi, dichiarando di possedere la capacità tecnica o economico per farvi fronte. Devono inoltre presentare un progetto educativo per l’anno scolastico di riferimento che deve essere coerente con il curricolo obbligatorio previsto dai Piani di studio provinciali.
Al termine di ogni anno scolastico gli studenti che ricorrono all’istruzione parentale devono sostenere una verifica degli apprendimenti e della capacità relazionale con riguardo al progetto educativo presentato e alle discipline previste dai Piani di studio provinciali.
Senza entrare qui nel merito dell’istruzione parentale, e nelle criticità sollevate anche da molti educatori e pedagogisti su tale sistema educativo, è chiaro che tale modello di istruzione ha dei riflessi anche nell’organizzazione scolastica pubblica, riferita qui alle scuole provincia o paritarie, e che un sempre maggior ricorso a questa modalità di istruzione può significare un gravoso compito di verifica dei progetti educativi individuali, un aumento delle verifiche annuali e, finanche, incidere sulla formazione delle classi.
Tanto premesso
interrogo il Presidente della Provincia e l’Assessore competente
per sapere:
cons. Alessio Manica
A norma di regolamento chiedo risposta scritta.