«Dopo le dimissioni “volontarie” del direttore del Centro S. Chiara —scrive il consigliere dem Luca Zeni — pare che anche i componenti della commissione nominata per individuare una figura idonea a ricoprire l’incarico di responsabile delle industrie culturali e creative abbiano rassegnato le dimissioni.
D. Baldo, "Corriere del Trentino", 30 settembre 2021
Si tratta, se rispondente al vero, di una notizia inquietante perché lascia supporre l’esistenza di conflitti e di polemiche legate a tale nomina, e d’altronde come altrimenti giustificare una scelta come quella delle dimissioni dei commissari?». La notizia è vera, e non solo: preso atto delle dimissioni della commissione, il board del Centro ha deciso mercoledì scorso «di revocare il bando di selezione per la figura di responsabile delle industrie culturali e creative e ogni decisione in merito all’eventuale nuova selezione è rinviata». «Nelle scorse settimane — scrive Zeni in un’interrogazione — si è venuti a conoscenza di una corposa polemica circa supposte influenze esterne sui lavori di una commissione selezionatrice per l’individuazione di una figura adatta a ricoprire il ruolo di “direttore delle industrie culturali e creative”». Il consigliere si riferisce al presunto endorsement del professor Renato Troncon, docente all’Università di Trento e consulente sulla riorganizzazione del centro, nei confronti di una sua collaboratrice. Lui ha poi smentito di aver cercato di «pilotare» la decisione dei commissari, ma l’eco pubblica ha prodotto le dimissioni della commissione. «Perché un simile atto se, come sostenuto — insiste Zeni — non v’è stata alcuna indebita ingerenza nei lavori della commissione?».
IL TESTO DELL'INTERROGAZIONE
NUOVE DIMISSIONI AL CENTRO “S. CHIARA”?
Nelle scorse settimane sulla stampa locale è apparsa una corposa polemica circa supposte influenze esterne sui lavori di una Commissione selezionatrice per l’individuazione di una figura adatta a ricoprire il ruolo di “direttore delle industrie culturali e creative” nel contesto dell’organigramma del Centro Servizi culturali “S. Chiara” di Trento, ente pubblico economico di interesse provinciale.
La polemica ha coinvolto un docente universitario ed ha aperto la strada a molte ipotesi sul reale svolgimento dei fatti narrati dagli organi di informazione. Ora, a distanza di parecchi giorni dal nebuloso avvenimento, risulta all’interrogante che tutti i componenti di tale Commissione esaminatrice abbiano rassegnato le proprie dimissioni da quest’incarico.
La notizia, se rispondete al vero, è abbastanza inquietante e getta una luce sinistra sulla trasparenza dell’agire amministrativo. Perchè un simile atto se, come sostenuto ripetutamente, non v’è stata nessuna indebita ingerenza nei lavori della Commissione? Quali motivazioni lo supporterebbero e nelle mani di chi sarebbero state rassegnate queste dimissioni in massa?
Comunque sia, la vicenda contribuisce ulteriormente a gettare discredito su di un ente che, fin qui, ha rappresentato un punto di forza nel sistema culturale provinciale e che potrebbe essere ancor più strategico nel futuro, a meno che qualcuno non si opponga, forse più per dinamiche politiche che non per reale valutazione della funzionalità di un ente come il Centro “S. Chiara”.
Se a ciò si aggiunge la recente decisione del suo prestigioso direttore di abbandonare il proprio incarico per la palese sfiducia di qualche componente della “governance” dell’ente stesso, è lecito immaginare che forse dentro il Centro si stia consumando più una lotta di potere, che una concreta partita di rilancio e sviluppo della struttura e della sua attività.
Alla luce di tali considerazioni, si interroga la Giunta provinciale per sapere:
- se risponde al vero la notizia delle recenti dimissioni dei componenti della Commissione esaminatrice chiamata a valutare le figure per la direzione del settore “industrie culturali e creative” nel quadro dell’organizzazione del Centro Servizi culturali “S. Chiara”;
- nel caso di risposta affermativa al precedente quesito, quali ragioni starebbero alla base di una così clamorosa decisione collettiva e nelle mani di chi tali dimissioni sono state consegnate;
- se corrispondono al vero le notizie di stampa circa eventuali commistioni, quanto meno inopportune, con docenti universitari e loro collaboratori;
- cosa intende fare, a fronte di questa situazione di evidente “impasse”, l’ Assessorato competente per rilanciare l’ente e per ovviare ai problemi generati e connessi con le decisioni di dimissioni della citata Commissione e del direttore dell’ente.
A norma di Regolamento si richiede risposta scritta.
Distinti saluti
avv. Luca Zeni